NAUTICA: LA STORIA DELLA NAVIGAZIONE
Dal latino nauta (marinaio), il termine “nautica” ha assunto oggi un
significato generico con il quale si individuano tutte quelle attività,
siano esse manuali o intellettuali, pratiche o scientifiche che hanno
comunque attinenza con il mare, con la costruzione di navi e con la
navigazione.
La nave, oggi come ieri e come domani, costituisce oltre che un mezzo per
affermare la supremazia dell’uomo sull’ambiente che lo circonda, anche un
veicolo d’esplorazione e di scoperta, uno strumento per trasportare uomini e
merci e aprire nuove vie commerciali ma soprattutto una manifestazione di
fede e d’amore per il mare.
Il viaggiare per mare, con un mezzo costruito dall’uomo, è un’attività che
risale agli albori della civiltà, quando gli esseri umani impararono ad
utilizzare manufatti galleggianti, sospinti dal vento, per trasportare merci
e iniziare i loro commerci.
Per primi furono gli egizi, nel quarto millennio a.C., a costruire grosse
navi fluviali con fasci di papiri legati strettamente, per utilizzare il
Nilo come mezzo di comunicazione che rendesse possibili spostamenti veloci
di uomini e merci dal Nord al Sud del Paese.
Seguirono i Fenici ai quali si deve la costruzione delle prime navi d’altura
per i collegamenti tra le varie regioni mediterranee.
In seguito furono Greci, Cartaginesi e Romani che compresero le potenzialità
della navigazione marittima e le sfruttarono per i loro commerci, ma anche
per le loro continue guerre di espansione.
Caduto l’Impero Romano, l’arte del navigare riprese nuovo vigore nel Medio
Evo per opera dei Veneziani, dei Normanni, dei Genovesi, dei Pisani e degli
Amalfitani, nell’Evo Moderno da parte degli Olandesi, dei Portoghesi e degli
Spagnoli e, nei tempi più recenti, per merito degli Inglesi, degli Americani
e degli Italiani.
Tappe fondamentali nello sviluppo della navigazione, furono l’introduzione
della bussola nel 13° secolo e l’invenzione del motore a vapore nel 19°
secolo.
Il mondo della navigazione fa parte della vita dell’uomo, della sua
evoluzione, della sua civiltà e fino al secolo XX la navigazione è soltanto
nautica; poi, con l’invenzione delle radiocomunicazioni dovute a
Guglielmo Marconi
e agli ulteriori sviluppi della radiotecnica e dei radar, la scienza
nautica, oggi ha raggiunto livelli di sviluppo tali che è possibile
determinare la posizione di una nave dirigendone il corso sia che la
navigazione sia costiera, oppure stimata (mediante l’utilizzo di strumenti
di bordo), o ancora astronomica (mediante i procedimenti atti a determinare
la posizione di una nave esclusivamente per mezzo dell’osservazione degli
astri).
Nel XX secolo si ha un progresso nelle costruzioni navali con un ritmo mai
conosciuto in passato, si registra una continua evoluzione della tecnica che
ha portato alla costruzione di motori sempre più sofisticati e potenti, di
navi sempre più grandi e veloci e alla realizzazione di navi sottomarine
impensabili fino ad un secolo fa.
L’affinamento delle tecniche costruttive, poi, ha consentito anche
l’introduzione di apparati ausiliari della navigazione, (radioassistenza,
sistemi radar di avvistamento, automazione dei servizi di bordo, ecc.) e la
sperimentazione della propulsione nucleare, mediante turbine alimentate da
vapore prodotto da una centrale nucleare istallata a bordo.
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