Correre nel verde Nautica: navigazione, imbarcazioni, diporto e storia della marineria - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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NAUTICA

I VENTI

Botticelli particolare della nascita di Venere

Quando si parla di vento, si parla di movimenti di masse d’aria, per lo più orizzontali, che possono spirare in modo più o meno regolare e con intensità più o meno violenta e che sono originate dalla diversa pressione di regioni atmosferiche limitrofe, le cui differenti condizioni d’equilibrio possono derivare da un insieme di fattori isolati o concomitanti quali la temperatura, l’umidità e l’altitudine. E’ la variazione di tali fattori che determinano la velocità, la direzione e la durata del vento.

La direzione del vento è invece individuata dal punto cardinale dal quale proviene: così da nord spira la Tramontana o Borea, da nord-est il Greco o Grecale, da est il Levante, da sud-est lo Scirocco, da sud l’Austro od Ostro, da sud-ovest il Libeccio, da ovest il Ponente e da nord-ovest il Maestro o Maestrale (la direzione del vento è indicata da appositi strumenti detti anemoscopi).

La Tramontana, è il vento del nord che proviene dalle regioni polari, è freddo e umido in Germania mentre è freddissimo e secco nelle regioni italiane.

Il Greco è il vento di nord-est ed è un tipico vento invernale; è freddo e asciutto e deve il suo nome al fatto che gli antichi navigatori del Mediterraneo centrale ritenevano che provenisse dalla Grecia.

Il Levante è il vento dell’est ed è un tipico vento invernale che nel Mediterraneo è accompagnato da pioggia e tempesta.

Lo Scirocco è il vento di sud-est, proviene dal deserto del Sahara e in origine è secco e infuocato; attraversando il Mediterraneo, però, si carica d’umidità e nelle regioni italiane spira come un vento caldo umido apportatore di piogge e nebbie.

L’Austro od Ostro, è il vento del sud ed è apportatore di piogge e tempeste; deriva il suo nome da auster che era il nome latino del vento che gli stessi romani chiamavano anche nothus.

Il Libeccio è il vento di sud-ovest che i Romani chiamavano africo o ponente iemale; spira dalla Libia e venne così chiamato all’epoca delle Repubbliche marinare. E’ generalmente vento di tempesta.

Il Ponente è il vento dell’ovest; è un vento tipico che spira nel periodo estivo sulle coste laziali ed è originato dal diverso riscaldamento della terra e del mare. Esso penetra nella terraferma fino a Roma determinando una gradevole frescura; a Roma viene chiamato ponentino. Gli antichi Romani lo chiamavano favonio o zefiro

Il Maestrale (o Maestro) è il vento di nord-ovest che i Romani chiamavano chorus o circius; insieme al Libeccio è tipico del Mediterraneo centrale, spira ad una velocità che può superare i 120 km orari; è asciutto ed è un vento di burrasca soprattutto sulla Sardegna e sulla Corsica. E’ il vento più impetuoso e annuncia l’inverno

Sandro Bianchi