FOLCO QUILICI
Folco Quilici
è un noto scrittore e documentarista italiano. Il suo nome si lega in
maniera coinvolgente ed unica al rapporto tra uomo e mare. È regista di
numerosi documentari cinematografici e televisivi premiati in tutto il
mondo: tra tutti si ricordano Cacciatori di Navi (Premio Umbria
Fiction, 1992), Fratello Mare (Primo Premio al Festival
Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974), Tikoyo e il suo
pescecane (Premio Unesco per la Cultura del 1961), Ultimo
Paradiso (Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956) e Sesto
Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del
1954).
Quilici, nato
a Ferrara nel 1930, ha iniziato l’attività di fotografo nel 1949,
collezionando negli anni un notevole archivio di immagini in bianco e
nero ed a colori (le immagini sono ora conservate presso l’Archivio
Fratelli Alinari).
L’amore per
l’ambiente e per il rapporto che lega l’uomo al mare ha spinto Quilici a
specializzarsi nelle riprese subacquee. Il mare, questo gigante immenso,
diviene negli anni il luogo ideale per mostrare i rapporti che nel tempo
hanno legato gli uomini e l’acqua. Il lavoro documentaristico di Quilici
si spinge negli anni a descrivere in immagini ciò che spesso i
sentimenti rubano alle parole: i paesaggi, le sottili sfumature che
riempiono lo sguardo, le culture che muovono gli uomini, le sensazioni
che spingono ogni uomo a giocare ad esclusione con la ragione per
seguire quella sottile linea della vita che è la bellezza. Il viaggio,
per Quilici, diventa un pretesto per scoprire e scoprirsi, ma anche per
imparare ed insegnare. Perché il viaggio, ossia il partire, ci porta a
separarci da qualcosa per trovare nuova vita in quello che si cerca (non
a caso i termini italiani “partenza” e “parto” derivano dalla stessa
radice indeuropea “părere”).
Se si segue
questa interpretazione, il viaggio diventa il luogo ideale per
raccontare il paesaggio ed il passaggio dell’uomo, e della cultura che
lo nutre, nell’ambiente.
Nella sua
carriera, Quilici è riuscito con l’attività di regista e narratore, di
fotografo e scrittore, a realizzare prodotti culturali di alto valore
con materiali derivati dalla realtà.
Nel 1952
Quilici ha partecipato alla Spedizione Subacquea Italiana in Mar
Rosso, diretta da un altro grande protagonista del mare Bruno
Vailati.
Nel 1971 ha
ottenuto la nomination all’Oscar per Toscana, uno dei film della
serie L’Italia dal Cielo (che ha visto la collaborazione, tra gli
altri, di Sciascia, Calvino e Silone).
Negli anni
’70, Quilici ha realizzato per la televisione tredici documentari della
serie Mediterraneo (1971 – 1976), con la collaborazione dello
storico Fernand Braudel. Sempre la televisione, ha realizzato tra
il 1976 ed il 1980 la serie in otto film de L’Uomo Europeo, con
la collaborazione dell’antropologo Levi Strauss.
Sono da
ricordare inoltre le serie realizzate con l’archeologo Sabatino
Moscati e dedicate all’archeologia subacquea, Mare Muse (1988
– 1992) e Fenici, sulle rotte di porpora (1987 – 1988).
Fino al 1989
ha diretto la rubrica Geo di Rai3.
Nel 1995
Quilici è stato premiato con la Targa d’Oro Europea del cinema
storico-culturale.
Sin dal 1954,
Qiulici ha pubblicato diverse opere di saggistica, romanzi e biografie
avventurose, tra le quali si ricordano Tobruk (2004), Amundsen
(1998), Cielo Verde (1997), Le Americhe (1993) e
Cacciatori di navi (1985).
Dal 1954
collabora inoltre con diversi giornali e riviste (Panorama, Life, La
Stampa, Il Corriere della Sera).
Nel 1990 ha
ricevuto il Premio Giornalistico Europeo.
Per i meriti
culturali del suo lavoro, nel 1983 il Presidente Sandro Pertini ha
conferito a Quilici la Medaglia d’Oro.
Ha insegnato
in diverse università italiane (Bologna, Milano, Padova); dal 2003 al
2006 è stato presidente dell’Istituto Centrale per la Ricerca
Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare (ICRAM).
Dal 2001
Quilici è membro della Società Geografica Italiana.
Un
personaggio poliedrico, un esploratore, come già detto un
documentarista, un regista, uno scrittore che a nostro avviso può
tranquillamente far parte grazie allo speciale rapporto con il mare e
alla sua capacità di esplorare il mondo acqueo e subacqueo anche alla
categoria dei navigatori. Un navigatore moderno e speciale che con la
sua passione per l'archeologia subito mutuata ed affiancata a quella
sottomarina ci ha regalato un prezioso supporto a questa branca
scientifica in voga, anche grazie a Quilici dagli anni cinquanta.
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