Armagnac
La terra di Guascogna, un luogo della Francia nota agli amanti della
letteratura grazie al libro “I tre Moschettieri” di Dumas, è anche
la patria di uno tra i più antichi e famosi distillati d’Oltralpe.
Infatti in questi luoghi ha origine l’Armagnac.
Come molte bevande che poi sono divenute famose, l’Armagnac veniva
conosciuto, soprattutto nel Medioevo, per le sue capacità
terapeutiche.
Un’altra ragione per la grande espansione fin dal medioevo di questa
acquavite la possiamo riscontrare nella difficoltà nei commerci che
la caduta dell’Impero Romano aveva causato.
I viticoltori guasconi trovarono molto più semplice commerciare
verso l’esterno una bevanda che non si rovinasse molto facilmente
in lunghi viaggi e che anzi, con l’invecchiamento, migliorasse senza
il rischio di divenire aceto.
Intorno al XV secolo iniziamo a trovare molti documenti, provenienti
dalla Guascogna, che parlano della distillazione e del consumo in
queste zone.
Sono tre le zone in cui l’Armagnac viene prodotto, la Bas e l’Haut
Armagnac e la Ténarèz.
In ognuno di questi luoghi viene prodotto una variante tipica di
acquavite.
Ad esempio nella Bas Armagnac si produce una bevanda maggiormente
resistente, l’unica capace di resistere a 15 anni di invecchiamento
e da un forte profumo fruttato.
Al contrario, le acquaviti prodotte nell’Haut Armagnac sono quelle
meno pregiate delle altre.
Nella Ténarèz troviamo l’Armagnac più forte dal punto di vista
alcolico e riconoscibile anche dal tipico profumo di violetta.
L’importanza di questa bevanda all’interno dell’economia della
Guascogna è tale che, nel 1936, è stata predisposta dallo Stato
francese una normativa che dava le indicazioni affinché fosse
prodotto in maniera corretta l’Armagnac.
Tra le varie prescrizioni troviamo anche quelle che segnalano da
quali uve si debba ricavare l’acquavite: la Baco 22 A, la Blanquette,
la Clairette, la
Colombard, la Folle Blanche, la Jaune,
la
Jurançon, la Mauzac, la Mesliers, la Picpoul, L’Ugni Blanc. Questa
ultima varietà è anche quella che produce un Armagnac più pregiato e
corrisponde all’uva italiana Trebbiano toscano.
L’alambicco tradizionale che viene utilizzato per produrre
l’acquavite è quello in rame a distillazione continua. Con questo
procedimento si crea una bevanda può superare il 60% di grado
alcolico.
Durante l’anno obbligatorio (ossia 12 mesi è il periodo minimo in
cui deve essere lasciato ad invecchiare l’Armagnac) di
invecchiamento la bevanda viene fatta calare da un punto di vista
alcolico, arrivando ad essere venduta a 40% di gradazione.
Questo processo avviene in grandi botti di rovere, dove, per
abbassare il livello alcolico della bevanda si aggiunge, ogni 60 -70
giorni, un po’ di acquavite mista ad acqua, in maniera da
raggiungere i 40% previsti per la vendita.
Ritornando alla normativa che garantisce l’autenticità della
bevanda, dobbiamo parlare anche delle etichette delle bottiglie.
Innanzitutto deve essere segnato l’indirizzo della ditta
produttrice, inoltre sono indicati 3 nomi che rappresentano il
diverso invecchiamento della bevanda:
·
Trois Etoiles (Tre Stelle) - indica almeno 3 anni d'invecchiamento
·
V.S.O.P. (Very Superior Old Pale) Réserve (Riserva) - si tratta di
Armagnac le cui acquaviti più giovani hanno oltre 4 anni
d'invecchiamento
·
Extra, Hors d'Age, Napoleon, X.O. (Extra Old), Vieille Réserve
(Vecchia Riserva) - si tratta di Armagnac le cui acquaviti più
giovani hanno oltre 5 anni d'invecchiamento
Attualmente questa bevanda viene esportata praticamente in tutto il
mondo, per ovviare a questa grande richiesta si calcola che
mediamente vengono prodotti 50.000.000 litri di Armagnac.
Questa bevanda andrebbe preferibilmente bevuta liscia, ovvero senza
ghiaccio, inoltre, prima di iniziare a bere l’Armagnac, sarebbe
indicato riscaldare il bicchiere con le mani.
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