ASSENZIO
L’assenzio è un liquore dall’altissima gradazione alcolica di colore
verde e derivato dalla fermentazione di una pianta, l’Artemisia
abisinthium, nota in Italia anche come Artemisa Romana.
Si tratta di una bevanda che ha conosciuto l’apice della propria
fortuna nell’800, divenendo fortemente nota soprattutto tra
intellettuali bohemienes e artisti. In questa cerchia di persone la
bevanda aveva ottenuto il soprannome di Fee Verte (la Fata Verde),
dati i risultati allucinogeni che dava l’ubriacatura da assenzio.
La pianta, e le sue influenze sul corpo umano, sono note fin dai
tempi degli egiziani.
Nell’epoca latina si dice che l’Artemisia venisse utilizzata come
insetticida, mentre Lucrezio decide di dedicare poesie all’assenzio,
già noto come bevanda.
Durante il Medioevo e il Rinascimento questa bevanda viene
utilizzata come medicinale, in particolare per curare gli
inappetenti e coloro che avevano problemi di stomaco.
Con il passare dei secoli la bevanda perde le sue indicazioni
curative, ma continua comunque a mietere successi e cultori tanto
che, in poco tempo riesce anche a conquistare il Nuovo Mondo.
La preparazione della bevanda dovrebbe avvenire tramite la
commistione tra il decotto della pianta e l’alcool etilico oltre
all’inserimento di rametti della pianta all’interno del composto.
Abbiamo detto che nell’800 l’assenzio era sinonimo di vita smodata
tipica di artisti, tanto che nacque la leggenda secondo la quale
questa bevanda avesse proprietà stupefacenti o che venisse preparata
inserendo anche dell’oppio.
Effettivamente all’interno della pianta esiste, in quantità minime,
un alcaloide, il tujone che si diceva avesse delle potenzialità
allucinogene e assuefative. In realtà il tujone è presente in molte
altre piante dalle quali si ricavano liquori, ma non hanno alcun
effetto indesiderato su chi li consuma.
Anche per questa ragione nei primi anni del Novecento l’assenzio
conosce un vero e proprio embargo in tutto il Mondo.
Nel 1998 nasce il “nuovo assenzio”, realizzato in maniera moderna,
limitando nettamente la presenza dell’alcaloide.
In ogni caso questa bevanda ha una gradazione alcolica molto alta,
superiore a molti superalcolici, pari a 70% vol.
Sono diverse le modalità con cui si può consumare questa bevanda.
Citiamo ora le tre più famose: alla francese, Bohemienne e liscia.
Alla francese significa di diluire l’assenzio con acqua e zucchero e
l’ausilio del cosiddetto “cucchiaino da assenzio” ossia con un buco
nella paletta. Il procedimento esatto sarebbe di preparare una
proporzione tra assenzio ed acqua di 1 a 5. Versata l’unica parte di
assenzio nel bicchiere, e posato sul bordo di questo il cucchiaino,
si passa a scogliere lo zucchero e l’acqua nel contenitore: si posa
la zolletta sopra al cucchiaino e si versa lentamente l’acqua sopra
a questa, fino a far sciogliere lo zucchero nella soluzione.
La tecnica bohemienne è molto simile alla francese. La differenza
fondamentale è che lo zucchero viene fatto sciogliere (anche con un
accendino) e, una volta raggiunto lo stato liquido viene inserito
nel bicchiere dove c’è l’assenzio. Anche in questa situazione si
aggiunge acqua alla soluzione, anche se in proporzioni minori.
L’assenzio bevuto liscio è la consumazione della bevanda “assoluta”,
ossia senza né diluirla con l’acqua né tantomeno aggiungendo lo
zucchero.
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