Delle piante si
utilizzano i cariossidi di cereali in spighe, orzo, segale e avena,
oppure si utilizzano i le pannocchie come il mais e il riso.
Anche
il farro, cereale molto usato in antichità, oggi riscoperto nella
cucina, per zuppe e minestre, è una specie vicina al frumento.
Si utilizzano anche
per la produzione di alcune bevande come per la birra, ottenuta
dalla fermentazione degli zuccheri ed in particolare con quella del
malto d’orzo, oppure sono in commercio le birre ottenute con il
frumento come le weizen e le strong ale. Anche il whisky è un
distillato ottenuto dal malto d’orzo.
I cereali sono
piante annuali che si coltivano in grande quantità perché non hanno
difficoltà ad ambientarsi e non necessitano di temperature
particolari, addirittura l’orzo e la segale sopravvivono alle
temperature della Siberia.
I cereali
contengono amidi, zuccheri, vitamine e proteine anche se in quantità
minore.
Fra i cereali
citiamo anche il Kamut, riscoperto recentemente da un soldato
americano in Egitto, esattamente dopo la II Guerra Mondiale, in una
tomba egizia. Nuovamente dimenticato, e ritrovato poi negli anni
’70 in una fattoria nello stato del Montana, ricerche sul cereale
stabilirono che la sua provenienza era appunto dall’Egitto e il
Ministero dell’Agricoltura degli USA lo dichiarò specie protetta,
gli fu data la denominazione di QK-77. La lavorazione è identica a
quella del frumento.
I cereali in cucina
sono insostituibili, si pensi alle farine con cui si ottengono pane,
pizza, cus-cus, le polente, le zuppe; tutti piatti insostituibili
sia di molte nostre cucine regionali che di buona parte della cucina
mondiale.