Correre nel verde Cucina e dintorni: alimenti, ricette, articoli e informazioni sull'enogastronomia - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


[Cucina e Dintorni] [Ricette] [Antipasti] [Primi] [Secondi] [Contorni] [Dolci] [Dessert e Frutta] [Articoli di Cucina] [Attrezzatura e Servizio] [Cucine Tipiche] [Alimenti] [Carne] [Cereali] [Pesce] [Insaccati] [Legumi] [Prodotti Caseari] [Verdure] [Frutta] [Dolci e Dessert] [Formaggi] [Bevande] [Birra] [Funghi e Tartufi] [Pizze] [Salse] [Aromi Spezie e Condimenti] [Feste e Ricorrenze a Tavola] [Manifestazioni Gastronomiche] [Guide Testi e Normativa] [Italian Recipes] [Liquori] [Vini] [Diete]

Correre nel verde

Articoli di Cucina

Attrezzatura&Servizio

Alimenti

Carne

Salumi ed Insaccati

Pesce

Prodotti Caseari

Formaggi

Verdure ed Ortaggi

Cereali

Legumi

Dolci e Dessert

Frutta

Condimenti

Salse

Bevande

Birra

Pizze

Cucine Tipiche

Feste a Tavola

Guide e letteratura

Italian Recipes

Luoghi e Sagre

 


CUCINA E DINTORNI

 

cucina italiana ed internazionale | gastronomia Origine e cenni storici | Enogastronomia | Fast Food | Kebab | Locanda | Osteria | Paninoteca | Pizzeria | Pub | Ristorante | Snack Bar


Ristorante

Si è ritornati tardi dal lavoro e non si ha minimamente la voglia di cucinare? No problem!

La soluzione giusta è il ristorante che fa risparmiare le energie e mette al servizio della sua clientela prelibate pietanze.

Il termine "ristorante" proviene dal francese "restaurant" ed è un locale nel quale gli avventori possono gustare dissetanti bevande e succulenti cibi.

Tale vocabolo, comparso per la prima volta nel XVI secolo ed indicante “un cibo che ristora”,  faceva riferimento ad una minestra molto ricca di ingredienti.

Alcuni ristoranti sono inglobati all'interno di alberghi e i servizi di ristorazione di tali locali possono essere utilizzati esclusivamente dagli avventori che usufruiscono del pernottamento; alcuni ristoranti invece offrono i loro servigi anche a coloro che sono esterni alla struttura alberghiera, cioè che non sono ospiti.

Il “Sobrin de Botin, sito a Madrid in Spagna, è il ristorante più longevo ancora in attività; infatti ha aperto le proprie porte ai clienti per la prima volta nel 1725.

Il concetto di  ristorante si generò nel 1765 grazie a Boulanger, cuoco originario di Parigi, che diede vita ad un esercizio di ristorazione.

Il primo locale organizzato come un ristorante, ovvero con menù, camerieri, avventori seduti ai tavoli che potevano scegliere cosa mangiare, fu la “Grand Taverne de Londres”; tale ristorante, ideato da Antoine Beauvillier, fu aperto al pubblico nel 1782.

Il nome “ristorante” sembra essere stato carpito dalla frase riportata nel primo locale della storia, “venite e io vi ristorerò”.

Il prestigio e la fama di un ristorante dipendono molto dalla sua efficienza e quest'ultima dipende a sua volta dall'intesa e l'organizzazione che sussiste tra i due luoghi fondamentali di tale esercizio: la cucina e la sala.

Nella prima zona avvengono tutte le fasi di preparazione del prodotto che i clienti hanno ordinato e che andranno a gustare mentre nella seconda zona avviene la consumazione da parte degli avventori, seduti comodamente a tavola, della pietanza portata dal cameriere.

Tutti i componenti del personale del ristorante facenti parte della sala sono coordinati da un maître mentre coloro che fanno parte della “squadra” dei cuochi sono guidati da uno chef; altri elementi come bar, guardaroba o reception automaticamente aumentano il numero dei componenti della ristorazione, ognuno specializzato nella propria mansione funzionale a tenere alto il nome del ristorante per cui lavorano.

Le tipologie di ristoranti sono svariate; infatti esistono locali semplici nel mobilio, accessibili economicamente a tutti per i prezzi bassi oppure luoghi per persone più esigenti caratterizzati da un arredamento molto ricco e ricercato che fa da cornice a piatti raffinati che intrinsecamente si correlano a prezzi costosi non alla portata di tutti.

Esistono anche luoghi di ristorazione che offrono al cliente un livello tra il semplice e il raffinato, comparato al binomio qualità-prezzo che si attesta su standard molto buoni.

I ristoranti molto noti e costosi di solito hanno all'interno del proprio staff culinario, uno chef famoso di caratura nazionale o addirittura mondiale; quest'ultimo è presente  nei locali delle grandi città sparse in tutto il globo terrestre.

Lo schema rispettato all'interno di ogni ristorante è il medesimo: ci si accomoda seduti attorno ad un tavolino libero e si aspetta che giunga il cameriere che prontamente ci consegnerà un certo numero di menù sui quali sono riportati i nomi dei piatti e i relativi prezzi.

In alcuni ristoranti i menù, vicino ad ogni pietanza, riportano anche gli ingredienti con cui è fatta la stessa, onde evitare di condire o farcire qualche piatto con elementi culinari che potrebbero risultare nocivi per gli avventori allergici a quei determinati ingredienti.

Se ci si reca al ristorante nei giorni di fine week-end, come il sabato e la domenica, si potrebbe correre il rischio di trovare tutti i tavoli occupati e in quel caso bisognerebbe aspettare, solitamente fuori dal locale, la fine del pranzo o della cena dei primi clienti che hanno concluso il loro pasto.

Gli avventori più prudenti, qualche giorno prima di recarsi al ristorante, telefonano allo stesso e prenotano un tavolo informando il locale sul numero di persone (partecipanti al pranzo o alla cena) e sull'orario in cui si presenteranno per consumare le pietanze.

Una figura fondamentale della sala del ristorante è sicuramente il cameriere che espleta svariati compiti tra cui prendere nota delle ordinazioni dei clienti e portare, ai tavoli, i piatti con le pietanze ai rispettivi avventori.

I camerieri più bravi atleticamente riescono a portare più piatti insieme, tutti in una volta; in alcuni casi, per eccesso di fiducia nel proprio equilibrio, capita che qualche cameriere accidentalmente faccia cadere i piatti che dovevano essere consegnati ai tavoli agli avventori che li avevano ordinati.

Si rimedia a tale inconveniente portando un'altra portata con professionalità senza enfatizzare l'incidente e subendo, di solito, il rimprovero del proprio maître che professionalità vuole che non sia pubblico.

Molti camerieri che esercitano tale mansione da moltissimi anni, grazie alla loro lunga esperienza, riescono a ricordare tutto il menù a memoria senza consegnare all'inizio ai clienti nessun faldone contenete nomi dei piatti e prezzario relativo (ove questo sia consentito dalle regole vigenti).

In alcuni locali, solitamente i ristoranti di classe che vanno da un livello buono ad uno ottimo, i camerieri passano per i tavoli per accertarsi che tutto sia di gradimento al cliente; in alcuni casi riempono, sempre su consenso dell'avventore, il bicchiere sia di acqua che di vino se lo stesso risulta visivamente vuoto o colmo in maniera “scarsa”.

Indipendentemente dal livello del ristorante, un cliente può fare qualsiasi richiesta al cameriere (purché rientri ovviamente nei limiti della morale); ad esempio se per errore all'avventore è stata portata via una posata (coltello, forchetta, cucchiaio o cucchiaino) lo stesso può richiederne un'altra.

Frequente da parte dei clienti è, ad esempio, la richiesta di una bottiglia o di qualsiasi vivanda perché la stessa sta per terminare.

Una volta che i clienti hanno terminato il proprio pasto, possono richiedere al cameriere il conto relativo alle pietanze consumate ovvero il totale che dovranno pagare per aver gustato i piatti da loro ordinati.

In molti ristoranti il conto viene portato al tavolo dal cameriere a cui si è fatta richiesta; il totale di solito è riportato sulla ricevuta del conto.

In alcuni locali invece si usa pagare direttamente alla cassa.

Di solito, quando si paga il conto al tavolo o alla cassa, si cede al ristorante una somma superiore a quella riportata sulla ricevuta; la cifra di solito dovrebbe essere maggiorata del 10%  o 20% calcolato sul totale del conto.

Tale cifra dovrebbe essere la nota “mancia”, ovvero la somma pagata dai clienti al cameriere per i servizi offerti (prenotazioni, portare i piatti al tavolo, riportare i piatti in cucina dopo che il cliente ha usufruito delle pietanze); tale somma non viene percepita dal padrone del ristorante (a lui spettano solo i soldi corrispondenti al conto) ma bensì dal cameriere (o camerieri).

Molti clienti non lasciano una somma corrispondete precisamente alla percentuale della mancia ma fanno “ad occhio” (cioè in modo aleatorio); a volte può essere superiore al range delimitato dal 10% e dal 20% oppure essere minore.

Va ricordato che la mancia non è obbligatoria ma è facoltativa e cioè dipende dalla volontà dell'avventore se lasciarla o meno; alcuni ristoranti calcolano il conto già con la percentuale della mancia da rendere ai propri dipendenti.

Negli ultimi anni hanno preso piede i famosi “ristoranti a tema”, ovvero quei locali di ristoro incentrati su un'argomentazione ben delineata come può essere il nome del locale, la divisa dello staff, il mobilio del ristorante oppure i vari nomi delle pietanze.

Concreti esempi sono i locali che sfruttano lo stile americano; ristoranti tipici di questo genere sono le note “steak houses” (tradotte in  “case della bistecca”).

La portata tipica di questi luoghi di ristoro sono la carne grigliata e una peculiarità folcloristica di questi ristoranti è senza dubbio un mobilio che richiama i famigerati saloon in perfetto stile Usa.

Un'altra tipologia dei ristoranti a tema è senz'altro il locale dove non si cucina carne ma bensì solo alimenti e prelibatezze vegetariane; negli ultimi anni la cucina vegetariana si è diffusa moltissimo imponendo così ai centri cittadini di realizzare apposite strutture di ristorazione per tutti coloro che non assumono carne ma bensì prodotti vegetariani.

Il mondo dove viviamo è molto vasto e molteplici sono i popoli che vi risiedono; di conseguenza esistono svariate cucine tramandate di generazione in generazione.

Molti ristoranti sono gestiti da persone che non sono indigene del luogo dove è ubicato il locale e che tramite il loro esercizio culinario cercano di avvicinare culture diverse prendendo (è il caso di dire!) la gente per la gola.

Attualmente, girovagando per il proprio centro cittadino, si possono trovare moltissimi luoghi di ristoro che offrono ai propri avventori ricette culinarie diverse da quelle che abitualmente si consumano all'interno della giornata.

Numerosi sono i ristoranti cinesi, tailandesi, coreani, giapponesi, africani, messicani, spagnoli, vietnamiti, brasiliani e di altre svariate nazioni che sono sorti sul nostro suolo; tale diffusione di pietanze non appartenenti alla nostra cultura culinaria nazionale è stata incentivata anche da una maggiore apertura mentale da parte delle persone.

Infatti, ai giorni nostri, quasi la totalità della gente non guarda più con occhio sospettoso (diciamo anche un po' nazionalista) le portate originarie di altri paesi ma bensì cerca di assaggiarle e capirne l'essenza da un punto di vista culinario in modo da poterle anche replicare con le proprie mani nella propria cucina per stupire parenti e amici.

Non solo l'etnia può essere al centro delle tematiche dei ristoranti a tema; infatti esistono anche molti locali di ristoro che fanno della propria originalità il proprio punto di forza e di successo tra la clientela.

E' il caso dei famigerati “ristoranti dark”, che tentano di colpire e accattivare i propri avventori tramite un arredamento particolare che trae ispirazione dalle leggende del cinema e della letteratura horror.

Alcuni locali non si limitano solo al mobilio ma presentano ai propri clienti anche una vasta gamma  di prodotti i cui nomi riportano alla memoria i famosi registi del genere horror o le tipiche ambientazioni delle pellicole di paura.

Una famosa catena che basa il proprio successo su un merchandising incentrato su uno stile molto dark e prettamente horror è sicuramente la “Transilvania Horror Rock Kafè”.