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PANE
E … COMPANATICO
Il pane, che giornalmente consumiamo
nei pasti veloci o per accompagnare le pietanze, è ritenuto talmente necessario
nella vita di un uomo che gli è stato attribuito un simbolismo che va aldilà
del semplice alimento. In quanto al termine companatico la derivezione latina
non è solo lessicale, ossia ciò che si mangia con il pane, ma è un retaggio
culturale che deviva proprio dai nostri avi.
Nominato in preghiere (dacci il nostro pane quotidiano),
o citato in detti popolari come, "buono come un pezzo di pane", ci fa
quasi credere che la sua storia sia nata insieme all’uomo, ma la certezza
della sua apparizione si ha dagli Egizi, che avevano forni adatti per cuocere il
pane, e che conoscevano il processo di fermentazione dei microrganismi, vale a
dire il lievito. I veri maestri della panificazione furono però i Greci, che
già nel V sec. a.c. potevano vantare 70 qualità diverse di pane, da quello di
farina di segale, a quello d’orzo o di frumento.
I Romani che consumavano una
focaccia fatta di farina di farro che cuocevano in una padella, conquistarono la
Grecia, ed assaporando questo alimento, ne apprezzarono il sapore. Si
appropriarono quindi della tecnica di lavorazione e cottura, e la esportarono a
Roma dove riscontrò un apprezzamento immediato, tanto da veder sorgere in breve
tempo industrie vere e proprie di produzione di pane. Ne curarono tutte le fasi,
dalla macinazione delle farine, lavorazione, cottura, per finire con la consegna
a domicilio del prodotto finito. Fu modificato, assunse varie forme e fu
arricchito di molteplici spezie. Ogni regione Italiana ora può vantare un suo
tipo di pane, basta entrare in una panetteria e notare il vasto assortimento che
è offerto tra forme e gusti diversi per ritrovarsi indecisi sulla scelta.
Cos’è
quindi che stabilisce la qualità di un buon pane o ne determina l’accostamento
migliore al cibo? Un buon pane di base, come un casereccio, deve mostrare una
crosta bruno-dorata, sottile e croccante, che non presenti fessure, deve avere
un volume superiore al peso, la mollica si presenta asciutta, lucida ed elastica
e presenta piccoli pori omogenei, questo è il pane tipo, poi ci sono le
varianti di lavorazione come rosette o michette, dove la mollica è minima, il
pane all’olio o al latte ecc., ma soprattutto quando si sceglie il pane da
utilizzare, oltre il proprio gusto si dovrebbe tenere conto del migliore
accostamento con il cibo da consumare per valorizzarlo. Vorrei suggerirvi
qualche consiglio. Per accompagnare le verdure fresche: è ottimo il pane di
grano duro e per quelle cotte, il pane bianco.
Per zuppe:
è indicato il
casereccio, ogni regione ha un proprio tipo di pane casereccio adatto alla
propria cucina.
Per il pesce: è
consigliabile il pane bianco o di segale.
Per i formaggi molli:
si
possono usare pani insaporiti e se i formaggi sono stagionati il pane dovrà
essere sciapo.
Per arrosti o grigliate:
il
pane sarà bianco.
Per i salumi:
andranno
accostati al casereccio.
Per i funghi:
saranno
ottimi l’integrale o il casereccio
Per i paté:
ci vorrà
quello in cassetta.
Per le uova:
il pane
bianco.
Salmone o pesci affumicati:
per
accentuarne il sapore l’integrale o di segale sarà ottimo, mentre il pane in
cassetta attenuerà il sapore troppo forte.
Alcuni dei pani regionali più noti
sono: il pane carasau in Sardegna, la cuddura e la Mafalda in Sicilia, la pitta
in Calabria, la pagnotta pugliese in Puglia, la coppia o il filoncino in
Campania, lo sfilatino o la pagnottina romana nel Lazio, il filone abruzzese sia
in Abruzzo che Molise, la filetta nelle Marche, il pane d’Orvieto in Umbria,
il ferrarese in Emilia Romagna, la biga o la struzza in Friuli Venezia Giulia,
il pane di Merano in Alto Adige, il kipferl o la ciabatta nel Trentino, la ciopa
in Veneto, la michetta in Lombardia, la galletta in Liguria, la biova in
Piemonte, il valdostano in Valle D’Aosta, il pane sciocco in Toscana.
E il pane è servito!
Un’idea originale da presentare in tavola, può
essere rappresentata da panini ripieni, ma non nel solito modo. Si sceglierà
del pane di medie dimensioni, e di tipo casereccio, a cui taglierete la calotta
superiore mettendola da parte, internamente sarà svuotata della mollica, ed al
suo posto potrete inserire, legumi insaporiti, verdure condite, o formaggi e
uova, ricoprendoli con la calotta. Messi nel forno 10 minuti prima di consumarli
saranno ottimi come secondi, o come piatto unico. Qui di seguito vi darò
qualche suggerimento d’esecuzione.
PANE RIPIENO ALLA MOZARELLA E UOVA:
In una padella con poco olio versate delle uova
strapazzate insieme alla mozzarella a dadini, quando il tutto sarà cotto e si
presenterà omogeneo, sarà pronto per essere inserito in una pagnottina a cui
avrete tolto la mollica, spolverate di parmigiano e rimettete la calotta
iniziale, inseritelo nel forno caldo per 10 minuti. Servite caldo.
PANE RIPIENO ALLA CICORIA E SALSICCIA:
Lessate la cicoria, scolatela dall’acqua in eccesso,
a parte preparate una padella con olio, aglio, e peperoncino, fate soffriggere
leggermente, unite una salsiccia sbriciolata, e la cicoria, fate insaporire il
tutto. Quando sarà freddo inserirlo in una pagnottina cui avrete tolto la
mollica, spolverare di parmigiano e ricoprirlo con la calotta, porre in forno 10
minuti prima di servire.
Patrizia Rubicondi
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