|
Farro
Il farro è un cereale
appartenente alla medesima famiglia del grano. Si divide in tre diverse varietà:
farro piccolo, farro medio, farro grande o Spelta. Tali suddivisioni dipendono
dalla forma della spiga, dal colore della farina, dalle giumelle e dalla
cariosside.
Il Triticum dicoccum (questo è
il suo nome scientifico) si semina in autunno, mentre la raccolta avviene in
estate. Dopo la raccolta il farro viene sottoposto all’ operazione di
sbramatura, durante la quale il seme viene svestito di alcuni strati superflui,
diventando cosi pronto per il packaging e consumo.
Questo antico cereale è stato
per diversi secoli uno degli alimenti fondamentali nella dieta delle
popolazioni asiatiche e mediterranee. L’origine del farro sembra abbia avuto
luogo in Palestina, in seguito si diffuse anche in Siria ed Egitto. Nell’antica
Roma era ritenuto molto prezioso tanto da esser utilizzato addirittura come
moneta di scambio e come parte della dote nei matrimoni.
Il suo successo è dovuto alla
sua notevole resistenza alle malattie e alla sua grande adattabilità alla
coltivazione in zone aride e difficili.
A partire dal medioevo il
suo appeal ,agli occhi dei produttori, diminuì a favore di altri cereali, in
quanto più redditizi in termini di produzione per ettaro. Ad oggi invece il suo
consumo e produzione sono di nuovo aumentati grazie alla rivalutazione che i
dietologi hanno operato nei confronti di questo cereale, il quale contiene una
notevole quantità di fibre essenziali per il buon funzionamento dell’intestino.
Il valore nutrizionale del
farro è molto simile al quello del grano tenero. Ricco di vitamine A, B, C, E
sali minerali, calcio, potassio, magnesio e fosforo, contiene proteine, acidi
grassi polinsaturi, ferro, rame e manganese, ed è appunto ricco di fibre
insolubili utili all’intestino. La sua peculiarità organica lo rende un ottimo
curatore della stipsi e secondo i medici può prevenire le neoplasie intestinali.
I dietologi sostengono che una zuppa a base di farro offre un sensibile apporto
di vitamine, proteine e sali minerali tra cui il ferro e il calcio. Tale
conformazione lo rende un piatto adatto a procrastinare lo stimolo della fame
nonostante il farro non rappresenti un pasto pesante.
Persone che svolgono
attività sportiva, pur rimanendo relativamente leggere, possono giovarsi di una
buona quantità di carboidrati, indispensabili durante gli sforzi fisici, e
mantenere un regolare livello glicemico e calorico importante per una tenuta
agonistica ottimale. Altre indicazioni nutrizionali sono l'osteoporosi e le
anemie mentre da alcuni anni il farro compare in diverse diete dimagranti.
Le ricette con il farro sono
varie, si può utilizzare in grani come il riso o tritato tipo polenta, dopo una
cottura di 30 minuti. Si consuma intero altrimenti nei piatti freddi, nei
minestroni, nei supplì oppure tritato per polpette e nelle insalate. È possibile
gustarlo sulla pasta anche con sughi semplici, o diversamente con carne oppure
più semplicemente con tartufo , ricotta o straccetti di prosciutto. I piatti a
base di farro sono generalmente associati da ricchi contorni di verdure cotte,
anche se i nutrizionisti le consigliano crude, in modo che possano trattenere
fibre, sali e vitamine
|