L'Umbria grazie alle coltivazioni collinari fatte su terreni sciolti e permeabili con buona esposizione alla luce e con clima mite è terra di grande vocazione vitivinicola.

Grechetto e Sagrantino sono vitigni autoctoni e vengono coltivati in vigneti specializzati con spalliere e controspalliere anche se rimane qualche appezzamento di "casa" coltivato con filari a testuccio sul vivo esattamente come facevano gli Etruschi.

Montefalco, Bevagna i colli Martani con altri comuni e altre zone sono nomi assai noti agli amanti del vino dato che sono i luoghi di produzione del Sagrantino vitigno autoctono a bacca rossa che vinificato da risultati che spaziano dall'eccellente al superbo.

Il Lago Trasimeno è zona particolarmente vocata grazie alle condizioni di umidità e regolazione ambientale causate dal grande specchio d'acqua.

Orvieto grazie alla sua tradizione antica è un punto di riferimento del settore dei vini italiani. Non secondaria per questa sua notorietà l'uso antico della spremitura al suolo e l'immediato scolo del mosto in ambienti sottostanti tufacei che cedevano il posto, dopo la svinatura, ad ambienti scavati ancora più in basso, dunque il naturale processo di raffreddamento dato dall'isolamento provocato dal tufo (questa è la roccia su cui poggia Orvieto) e dalla profondità dei locali di svinatura e invecchiamento conservava degli zuccheri nel vino rendendolo "amabile".

Chiudiamo la panoramica delle zone vinicole umbre con Torgiano che utilizzando solo terreni collinari vocati costantemente irrigati dalla pioggia in autunno e in inverno risentono di processi siccitosi in primavera ed estate che obbligano gli acini a disidratarsi e per questo a mantenere un alto contenuto zuccherino che si trasformerà in un deciso tenore alcolico nel momento della trasformazione dell'uva in vino.