La parola
"Pasqua", che indica una tipica festa religiosa cristiana, deriva dal latino
Pascha e corrisponde all’ebraico Pesach che significa Passaggio
La festa
cristiana prende spunto quindi dalla tradizionale festività ebraica dove viene
ricordato il passaggio degli ebrei dalla schiavitù in Egitto alla Terra
Promessa.
Gli ebrei, i
primi nella storia dunque a festeggiare la Pasqua, proprio in ricordo
dell’evento, mangiano agnello e pane azzimo. L’agnello ricorda il sangue di
questo animale con il quale il Popolo Eletto segnò le porte delle proprie
abitazioni evitando la Piaga Divina della morte dei primogeniti.
Non solo per la
festa, ma anche per quanto riguarda il pasto i cristiani hanno mutuato alcune
cose dai “fratelli maggiori” ebraici: ci riferiamo all’uso dell’agnello nel
pranzo di Pasqua, anche se in questo caso indica "l’agnello di Dio", l’agnello
figura di Cristo, vittima innocente e immacolata che si è sacrificato per
l’umanità, proseguendo con l’utilizzo di erbe amare e di carciofi, che a Roma
vengono preparati anche in una versione della cucina romano - ebraica chiamati “carciofi
alla giudia”.
Gli altri piatti
tipici pasquali, ovvero dolci come la colomba e l’uovo di cioccolato, ricordano
ugualmente alcune antiche tradizioni cristiane.
L’uovo di
cioccolato si collega all’usanza, ormai caduta in disuso, nella quale venivano
benedette alcune uova deposte durante il venerdì Santo.
La colomba,
invece, indica l’animale immacolato che porta la pace, ovvero nella visione
cristiana Gesù che, con la sua morte e resurrezione, indica la creazione di un
nuovo patto tra Dio e gli uomini.