Grimbergen
In Belgio l’antica abbazia di Grimbergen, creata agli inizi del XII
secolo, è stata fin da principio una tappa fondamentale di molti
pellegrini. Oltre alla santità del luogo, una tra le principali
ragioni che resero questo posto una tappa importante per i
pellegrinaggi, è data dalla produzione di un’ottima birra, che
ancora oggi, nel 2011, porta il nome dell’abbazia da cui proviene.
L’abbazia, nel corso dei secoli ha subito diversi attacchi e
distruzioni, ma è sempre stata ricostruita, tanto da meritare, nel
suo simbolo, l’immagine della fenice, l’animale che rinasce dalle
proprie ceneri.
E così, in ricordo di questo luogo da cui ha origine la sua
produzione, anche la birra Grimbergen, oggi (nel 2011) prodotta
dalla Alken- Maes Brouwerijen, società della Scottish & New Castel,
grazie alla licenza di utilizzare l’antica ricetta rilasciata dai
monaci belgi, ha nella sua etichetta la mitica fenice.
La ricetta dunque è la stessa che veniva utilizzata nel medioevo,
con l’acqua proveniente dalla stessa fonte e il malto proveniente da
una coltivazione pregiata di orzo. La fermentazione della bevanda è
alta.
Si tratta di una birra chiara caratterizzata da una schiuma densa e
da un gusto particolare, che si basa sulla dicotomia gustativa tra
dolce e salato. Ha una gradazione alcolica pari a 7%.
Sotto l’egida della Grimbergen esistono anche altre tipologie di
birra: la Optimo Bruno, ovvero una birra rossa di 10 gradi alcolici,
una volta tipica del periodo pasquale, ma oggi reperibile
praticamente tutto l’anno e la Dubbel, una birra molto simile alla
Gribergen “originale”, ma dal colore ambrato.
Un’ultima bevanda va ricordata, ovvero la Grimbergen Tripel, che ha
una gradazione alcolica di 9% e che soprattutto continua a
fermentare anche dopo l’imbottigliamento. Per questa ragione è
consigliabile il consumo entro l’anno di fabbricazione, in maniera
che non cambi completamente sapore e non risulti più buona come è
all'imbottigliamento.