Anguilla
L’anguilla è un pesce teleosteo, grasso e ad alto contenuto
proteico. facente parte degli Anguilliformi.
Si può considerare un pesce “onnivoro” nel campo marino:
crostacei, larve (essenzialmente cacciate da anguille di piccola taglia),
molluschi, anellidi, insetti e pesci fanno parte della sua scala alimentare.
Nella fase “sub-adulta”, le anguille di notte diventano
cercatrici di cibo, mentre il giorno tendono a rimanersene ferme e a creare
nascondigli nei fondali delle acque in cui risiedono; questo comportamento, è
dovuto alla poca inclinazione che ha questo pesce nei confronti della luce.
Però questo stile di vita che si differenzia nettamente tra
la fase diurna e notturna, dipende dall’ habitat in cui essa è insediata; ad
esempio, nelle acque di mare, la caccia avviene anche di giorno, specialmente in
condizioni di torbidità.
Durante le ore di alta marea, il suo livello di predatore,
raggiunge i massimi valori.
La salinità e la temperatura sono fattori influenti nella
crescita di questi pesci; quindi, l’ età matura, verrà raggiunta per prima da
esemplari risiedenti in acque costiere, rispetto ad esemplari appartenenti ad
acque interne (esempio nel Nord Europa).
Una tecnica di pesca è la pesca a fondo; essa si effettua di
notte specialmente in acque torbide.
Un’esca di cui va ghiotta l’anguilla è il verme di terra; ma
può essere usato anche l’interiora di pollo o pesci morti; di solito di lancia
l’amo in prossimità della riva e non in lontananza, perché l’anguilla
abitudinariamente tende a cacciare vicino.
Una volta abboccata l’anguilla, bisogna essere veloci nel
tirarla a se, perché per sfuggire alla cattura, potrebbe aggrapparsi con la coda
a qualche appiglio; per uccidere l’anguilla, senza farla soffrire, bisogna
afferrarla con uno straccio per la testa e con l’altra mano darle un colpo
energico sulla coda, per rompere il sacco linfatico.
Le uova sono deposte dagli esemplari femmina; le anguille che
non depongono le uova sonno denominate “capitoni” (molto conosciute per via della
loro squisita carne); sono molto apprezzate in cucina, soprattutto per piatti
caratteristici del periodo natalizio in alcune regioni italiane. Questa però è
anche la causa della loro estinzione; famosa è la “sagra del capitone” che si
festeggia a Sasso D’Ombrone, piccola frazione del comune di Cinigiano (GR).
Le cieche, sono anche usate in ambito culinario; come
testimonia la ricetta delle “cieche fritte”.
Per questa ricetta, si usano i seguenti ingredienti: cieche,
olio, salvia, uova, parmigiano, pangrattato e limone. Si preparano in questo
modo: umide, vengono cotte con olio, salvia e aglio. Successivamente, bisogna
togliere l’aglio e tritarle sottili. Il passo seguente, consiste nel frullare le
uova e aggiungere parmigiano e un po’ di pangrattato mescolando insieme le
cieche e friggerle come fossero frittelle. Il tocco finale, consiste nel servire
il tutto con spicchi di limone.
Le anguille in generale, vengono consumate fresche,
affumicate, salate, essiccate, congelate e marinate; ha una carne molto grassa,
e a in alcuni casi, viene posta sotto forma di scatolame.
Esistono molte ricette che hanno per protagonista questo
pesce; tra le tante ricordiamo : anguilla con piselli, anguilla in umido,
anguilla alla pescatora, anguilla arrosto allo spiedo, anguilla alla vernaccia
(variante di quella alla cacciatora), anguilla al peperoncino, anguilla alla
cacciatora.
Il suo prezzo sul mercato, è assai elevato (dipende dalla
stagione e dalla pezzatura); l’ittioemotossina è una sostanza presente nel
plasma dell’ anguilla; risulta essere nociva per l’uomo, ma non se il pesce in
questione, viene precedentemente cotto prima di essere gustato.