Correre nel verde Cucina e dintorni: alimenti, ricette, articoli e informazioni sull'enogastronomia - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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PANDORO

Dolce tradizionale di Verona dalla caratteristica forma alta con grandi costole diritte e pianta a forma di stella ad otto punte.

La sua pasta è soffice, leggera e delicata, formata da fior di farina, uova, lievito naturale, burro e coperta da una pioggia di leggerissimo e bianchissimo zucchero a velo vanigliato.

Il Pandoro fece la sua comparsa in occasione delle nozze di Francesco Sforza con Bianca Maria Visconti, duchessa di Milano e figlia naturale ed unica erede di Filippo Maria Visconti.

Donna splendida, colta e fastosa, Bianca Maria fu promessa a Francesco nel 1432 ma il matrimonio fu celebrato soltanto nel 1441 con una cerimonia fastosa.

Fu in quell’occasione che il pasticcere di corte impastò il fior di farina con il lievito, il burro ridotto a spuma e le uova e lavorò, per tantissime ore, con amore quest’impasto come volesse trasferire in quell’ammasso lievitante tutto l’affetto che sentiva nei confronti dei suoi padroni.

Trascorsa tutta la notte a lievitare, la mattina successiva, il dolce fu infornato e dopo la cottura fu completamente ricoperto da un’abbondante nevicata di zucchero bianco e profumato.

A questa ricetta originale, oggi, sono state apportate delle varianti per rendere il Pandoro ancora più soffice e gradito; le macchine hanno sostituito le mani del pasticcere nella lavorazione della pasta; per i golosi più esigenti, il Pandoro si è arricchito di creme o di gocce di cioccolato; gli intraprendenti hanno tentato di cucinare in casa questo delicatissimo dolce ma hanno avuto la sorpresa della difficoltà di riuscita, infatti, oltre ad essere molto laborioso nell’impasto e richiedere una lunga la lievitazione, anche la cottura presenta qualche difficoltà soprattutto se la temperatura del forno non è perfettamente stabile.