A
GROCYBE (PHOLIOTA) AEGERITA
PIOPPARELLO
Fungo di medie dimensioni con un bel cappello di
forma regolare, a volte emisferico, a volte spianato, carnoso di colore
marrone negli esemplari giovani , schiarisce con la maturazione.
Il gambo è cilindrico di colore bianco; è pieno e
duro; le lamelle sono molto fitte, dapprima bianche per, poi, scurirsi
con la maturazione.
La polpa è bianca e soda con profumo intenso e con
sapore gradevolissimo.
Si trova, normalmente, sui tronchi di pioppo
raggruppato in cespi di molti esemplari, sia ai piedi della pianta che
sul tronco anche a notevole altezza da terra.
Inizia a comparire in primavera (marzo) e rinasce
sullo stesso albero ad intervalli quasi regolari fino ad inizio
dell’inverno con un abbassamento della frequenza in estate per mancanza
di pioggia.
Lo si trova abbondante lungo i viali alberati,
lungo i fiumi e i canali, sulle ceppaie di pioppo tagliate ricordando di
guardare anche in alto in quanto ogni ferita della pianta può ospitarlo.
Per estirparlo dal legno occorre usare un
coltellino in quanto la rimozione con le mani rischierebbe di romperlo.
Gli esemplari maturi vanno lavati facendo scorrere
l’acqua sulle lamelle per far scorrere via le spore scure.
È uno dei funghi più appetitosi in assoluto
soprattutto se cucinato trifolato; è comunque eccellente anche cucinato
in altri modi; gli esemplari giovani sono ottimi sott’olio.
È coltivabile anche in terrazza basta procurare
dei tronchetti di pioppo, spolverizzarli con le spore, sovrapporli
tenendoli uniti all’ombra.
Gli antichi romani coltivavano i piopparelli in
giardino bagnando i tronchetti di pioppo con il vino.
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