TARTUFI
I tartufi sono un prodotto della natura pieno di
suggestione e mistero; per molti secoli si è guardato con sospetto a
questi "funghi ascomiceti" per capire come crescessero ma, soprattutto,
per capire come mai crescessero sotto terra e vivessero in simbiosi con
le radici di varie piante.
Gli antichi credevano fossero la conseguenza dei
fulmini di Giove o il castigo di qualche Genio Maligno.
A parte le credenze popolari, sempre molto
simpaticamente piacevoli, l’uomo imparò presto ad apprezzare e a gustare
i tartufi.
Plinio il Vecchio cercò di soddisfare in vari modi la
sua curiosità sulla crescita di questi strani prodotti ma non riuscì nel
suo intento e, un po’ scoraggiato, concluse che: "Si trattava di un
vizio della natura".
Solo nel 1700, un botanico fiorentino Pier Antonio
Micheli, riuscì a studiare approfonditamente i tartufi da essere in
grado di classificarli, descrivendone con esattezza le vene e le spore.
Nel 1800, poi, in Francia, un agricoltore tentò un
esperimento piantando delle ghiande prese da una quercia sotto la quale
regolarmente ogni anno, raccoglieva tartufi neri (in Francia crescono
solo tartufi neri); fu un successo e fu l’inizio della coltivazione del
tartufo nero.
La raccolta dei tartufi si fa con l’aiuto dei cani o
dei maiali che, con l’olfatto, individuano il punto in cui giace sotto
terra il prezioso fungo.
Raccolti, i tartufi, si conservano a lungo senza
alcun trattamento anche se si usa tenerli in vasi con sabbia, crusca,
segatura, riso; vengono anche essiccati o conservati sott’olio.
Il tartufo impiega circa sei mesi per crescere e
maturare e si alimenta con la sostanza organica che trae dalle radici
delle piante con le quali vive in simbiosi come querce, pioppi, salici,
tigli, …
I tartufi se raccolti con sapienza, senza intaccare e
danneggiare la terra circostante, si riproducono puntualmente ogni anno.
Per i buongustai, la fiera del tartufo che si svolge
puntualmente ogni anno nelle prime domeniche di ottobre ad Alba in
Piemonte, rappresenta un appuntamento d’obbligo.
Nella piazza principale, nel centro della cittadina,
si allineano i banchi sui quali vengono posti i cestini colmi di tartufi
per la gioia degli estimatori che convergono i loro interessi sugli
esemplari più belli e più grandi da 700/800 grammi e qualche volta anche
di più.
I tartufi si dividono in due categorie: i tartufi
veri e i tartufi falsi.
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