SPECIALE PASQUA
ALCUNE CURIOSITÀ
Quando si avvicina a grandi passi la Pasqua
potremmo esserne avvisati anche in totale mancanza di
calendari. Spuntano infatti centinaia di uova colorate e di colombe
dalle vetrine di tutti i negozi e nei centri commerciali, mentre i media
ci bombardano di messaggi pubblicitari che esortano all’acquisto delle più
innovative varietà di dolci pasquali, sempre più sofisticati e lontani
dalle originarie prelibatezze di una volta.
Una curiosità fa riferimento alla variabile data
di celebrazione della Pasqua: l’origine pagana della festa la lega fin dal
principio alla prima domenica successiva al plenilunio che segue
l’equinozio di primavera, ossia nel giorno in cui avviene il passaggio
dalla stagione del riposo dei campi a quella della nuova semina e quindi
del rifiorire della natura; la sua origine cristiana, invece, secondo il
Nuovo Testamento, risale alla crocifissione di Gesù.
In passato non mancarono ambivalenze e confusioni
fra le date non coincidenti dei riti pasquali celebrati dai cristiani di
origini ebraica e da quelli di origine pagana, cui fu messo fine nel 325
a.C. grazie al Concilio di Nicea, che ne fissò la ricorrenza alla prima
domenica dopo la luna piena che seguiva l’equinozio di primavera, che cade
di certo nel periodo tra il 22 marzo e il 25 aprile, come definitivamente
stabilito nel 525 d.C.
Comunque, in questo moderno caleidoscopio di gaio
festeggiare, fa piacere ricordare che la Pasqua nasce come festa
religiosa, cardine della fede cristiana, ma che da sempre presenta un
risvolto di festa popolare, in cui il consumo di dolci e lo scambio di
simbolici regali fanno da contorno all’evento in sé.
Come dimenticare infatti la colomba, che è il dolce pasquale
per eccellenza!
I suoi primi ingredienti furono molto semplici:
solo uova, farina e lievito.
In seguito ne furono aggiunti altri, in modo da
arricchirne la sostanza, come burro, zucchero e canditi. Da pochi decenni
questo dolce ha poi raggiunto il suo maggiore prestigio internazionale per
una copertura di pasta di mandorle e frutta secca.
Per rimanere in tema di tradizioni e curiosità
sulla nascita della colomba pasquale, ci piace ricordare la leggenda
legata ad un episodio della vita di Alboino, re longobardo del VI secolo
d.C.
In questa si narra che Alboino, avendo il
progetto di conquistare la città di Pavia, ma non riuscendo a sconfiggerne
la resistenza, avesse ordinato che gli venissero condotte tutte le
fanciulle vergini della città per abusarne, in segno di vendetta. Gli
abitanti della città ed i rappresentanti della Chiesa Cristiana, ancor più
ostinati ed adirati, architettarono uno stratagemma per salvare le
ragazze, sfruttando il noto amore di Alboino per le colombe. Al momento
convenuto, ogni ragazza pavese si presentò al cospetto del re longobardo
affermando di chiamarsi colomba e regalandogli un dolce fatto proprio con
questa forma, come messaggio di desiderata pace.
Infatti nella simbologia del Cristianesimo e
nella Bibbia, la colomba pasquale rappresenta la pace e la salvezza per
gli uomini.
In questi giorni comunque sulle tavole imbandite
si affiancano ai dolci storici le singole specialità regionali: solo per
citarne alcune ormai diffusissime, la pastiera napoletana e la
celebre pizza al formaggio umbra.
Altro elemento simbolico ed ormai immancabile per
festeggiare la Pasqua è l’uovo di cioccolata.
Anche in questo caso, la tradizione di regalare
uova affonda le sue radici in tempi antichissimi, ed è legata al fatto che
la Pasqua coincide con l'inizio della primavera, originariamente celebrata
con riti per la fecondità ed il rinnovamento della natura: l'uovo come
messaggio, quindi, di augurio per la vita che si rinnova.
Oggi golose uova di cioccolata contenenti le più
svariate sorprese per la gioia dei più piccoli, sì, ma anche uova dai
gusci colorati nei modi più svariati e fantasiosi che campeggiano sulle
nostre tavole: l’usanza di decorarle sembra del resto risalire ad una
cerimonia pasquale antecedente alla nascita della festività cristiana e
legata al culto pagano, occasione in cui i Germani rendevano omaggio alla
dea Eostrea, festeggiando l’arrivo della stagione primaverile, che segnava
il risveglio della natura, in modo da propiziarsi un buon raccolto.
La stessa usanza trova inoltre riscontro e
testimonianza già presso greci, cinesi e persiani, mentre gli antichi
romani seppellivano di questi tempi un uovo dipinto di rosso nei loro
campi come augurio di fertilità della terra.
Le uova da colorare possono essere sode oppure
vuote, riportanti sui gusci modelli geometrici, floreali, perline,
tessuti.
Oltre all’esistenza di pennarelli e tempere, non
vanno dimenticati i coloranti naturali, utilizzati in origine per ottenere
gli effetti desiderati, oggi sempre meno diffusi, ma di certo più vicini
alla tradizione (bucce di cipolla, cumino e zafferano per il colore
giallo, tè nero, caffè e bucce di cipolla gialla o rossa per il marrone,
succo di rape rosse per il rosso, cavolo rosso per il blu, spinaci,
ortiche ed edera per il verde).
Ce n’è per tutti i gusti, quindi!
Ad ognuno la Pasqua che ama di più… e tanti
auguri!
Alessandra Giordani
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