C’era una volta tanti e tanti anni fa, e precisamente
300, un monastero ed alcune suore molto brave a fare dolci. Sì, siamo proprio
nel 1700. Proviamo a tornare indietro nel tempo e ad entrare nel monastero…
In realtà è la monaca cuoca che è molto brava a cucinare
i dolci. Queste suore vivono nel loro monastero chiamato Santa Rosa che si trova
vicino ad Amalfi in Conca dei Marini, affacciato sul mare. Ogni due settimane
la monaca cuoca prepara il pane per tutte. Ora bisogna sapere che queste monachine
tengono in dispensa non so quanta frutta secca e liquori fatti proprio da loro.
Hanno anche una piccola vigna dalla quale ottengono del buonissimo vino. Certo,
pensano anche alle suore anziane ed malate: per loro riservano una cucina particolare
fatta di zuppe e minestre.
A tale proposito, un giorno avviene che si trovano con
della farina di semola già cotta nel latte. Allora la suora cuoca ci mette un
po’ di frutta secca, zucchero e liquore al limone. Poi prepara due sfoglie di
pasta e ci aggiunge un po’ di strutto e vino bianco. In effetti lei non lo sa,
ma in tal modo ha preparato una buonissima pasta frolla. Dispone la prima sfoglia
di pasta, ci mette il ripieno preparato con la semola e la frutta, e poi la
ricopre con la seconda sfoglia. A questa strana torta le dà la forma si cappuccio
monacale e poi la inforna e la cuoce, così come fa con il pane.
Non appena la madre superiora la assaggia… la trova talmente
buona che decide di farla assaggiare anche a tutto il paese. Anzi decide che
ogni 30 agosto si farà in tal modo e tale torta si chiami come il monastero:
Santa Rosa.
E logico che durante tutti questi anni questa ricetta
si è modificata ed è diventata: ‘a sfugliatella. La ricetta che segue si riferisce
alla sfogliatella riccia. E’ una preparazione lunga ed occorre pazienza
ed attenzione. Ma il risultato che si ottiene, ripaga ampiamente.
Ingredienti: 500 grammi di fior di farina – 300 grammi
di ricotta – 200 grammi di semolino – 250 grammi di burro – 200 grammi di canditi
– 250 grammi di zucchero a velo – bustina di vaniglia – due uova.
Mettere nella farina disposta a fontana, 150 gr di burro
ammorbidito, un pizzico di sale e poca acqua. Impastare aggiungendo acqua quel
tanto che basta per ottenere un impasto sodo. Lavorarlo per 20 o 30 minuti in
modo da renderlo elastico, aiutandosi con le mani e con il matterello. Raccogliere
l’impasto a palla e lasciare riposare coperto da pellicola, in un luogo fresco
ma non in frigo per un’ora. Far fondere (ma non friggere) i rimanenti 50 gr
di burro. Stendere la pasta dapprima pigiandola con i pugni, poi con il matterello,
in modo da ottenere una striscia lunga e stretta. Continuare a stendere la pasta
per ottenere una sfoglia sottilissima e se necessario usare la macchina a rulli.
Si otterrà quindi una sfoglia sottile, lunga e stretta. Dividere la sfoglia
in quattro parti badando che queste siano perfettamente uguali. Disporre la
prima sfoglia e spennellarla con burro fuso. Sovrapporre la sfoglia successiva
e spennellarla con burro fuso e così per le altre due sfoglie. Arrotolare molto
strette le sfoglie nel senso della lunghezza ed avvolgerle nella carta d’alluminio.
Lasciare riposare in frigo per un giorno.
Preparare il ripieno. Far bollire poca acqua. Versarla
nel semolino quel tanto che basta per ottenere una crema densa. Rimetterla sul
fuoco, cuocerla e farla addensare per alcuni minuti. Lasciare raffreddare. Lavorare
la ricotta con lo zucchero. Mescolare la crema di semolino con la crema di ricotta,
la vaniglia, i canditi ed un uovo fino ad amalgamare bene. Se dovesse risultare
troppo liquida, amalgamarci un po’ di semolino. Mettere in frigo.
Prendere il rotolo di pasta e togliere la carta d’alluminio
e disporlo sulla spianatoia. Prendere un coltello a lama lunga e stretta e tagliare
fette di pasta spesse un centimetro.
Per spianare ogni fetta procedere come segue: portare
il matterello a metà del dischetto di pasta, spianare in avanti e verso sinistra,
poi riportare il matterello al centro, spianare in avanti e verso destra. Si
otterrà quindi un forma che somiglia ad un cappuccio da monaca. Su ogni sfogliatella
mettere un po’ di ripieno, piegarla, premere i bordi e spennellarla con uovo
sbattuto. Imburrare la teglia da forno, disporre le sfogliatelle, ed infornarle
a 240 gradi. Dopo mezz’ora portare il forno a 200 gradi e cuocere per altri
20 minuti.
Appena cotte sfornare e spolverare di zucchero a velo.
Claudio Palma