LA STORIA DEL CIOCCOLATO
Il cioccolato, derivato principale
dell’albero di cacao, ha una storia antica che affonda le sue radici nella
lontana cultura Maya.
Secondo i botanici, l’albero di
cacao cresceva spontaneo nei bacini dei fiumi Orinoco e Rio delle Amazzoni già
nel 4000 avanti Cristo.
Dai Maya, che lo introdussero nello
Yucatan nel XVII secolo a.C., la coltura si diffuse a sud nell’attuale Messico,
alla cui principale divinità fondatrice della stirpe precolombiana, Quetzalcoatl,
gli Aztechi facevano risalire l’origine del cacao.
I suoi semi venivano considerati un
bene prezioso: erano unità di calcolo e si attribuiva ad essi un valore magico,
mistico e religioso.
Essi vantavano infatti origine
divina, così come testimoniato dalla leggenda azteca secondo la quale una
principessa, rimasta a guardia delle ricchezze dello sposo - guerriero in
battaglia per difendere i confini dell’impero – venne assalita da nemici che la
uccisero, non ottenendo la rivelazione del luogo in cui era nascosto il tesoro:
dal suo sangue, dunque, nacque la pianta di cacao, una pianta forte e fragile
allo stesso tempo, un insieme di amarezza (a testimoniare le pene d’amore) e
forza (la virtù della fedeltà), lievemente arrossato dal sangue.
L’albero di cacao, dal tronco
sottile e dal fogliame decorativo, dalla giovinezza alla maturità presenta una
scala di toni che vanno dal rosso, al marrone, al bronzo.
Nel suo ambiente naturale, quello
del clima tropicale, è una pianta che può raggiungere i 10 metri di altezza, ma
nelle piantagioni la si mantiene, per comodità di raccolto, intorno ai 5-6
metri: è un albero delicatissimo, che non sopporta sbalzi di temperatura e luce
diretta, per la difesa del quale si ricorre al cosiddetto ”sombramiento”, ossia
una barriera protettiva di altri alberi intorno ai fusti più giovani.
Il suo frutto - i semi di cacao-
hanno da sempre visto il loro più vasto utilizzo in campo culinario: dopo essere
stato tostato, macinato, mescolato a liquido e sbattuto fino a diventare
spumoso, il cacao veniva servito sottoforma di bevanda, dal nome xocolatl.
Questa mistura, piuttosto amara e
scarsamente appetitosa, era nota per il suo potere di eliminare la fatica e
stimolare le forze fisiche e psichiche, considerata dunque uno strumento per la
trascendenza e la sopravvivenza, nonostante avesse poco a che fare con gusto
dolce e gradevole che apprezziamo oggi, nelle più varie sfumature.
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