BITTO DOP
Il Bitto Dop è un formaggio prodotto nei mesi estivi. La cagliata viene
lasciata cuocere a temperature comprese tra 48 e i 52 gradi. La stagionatura minima
è di
70 giorni e può arrivare anche fino a 10 anni.
Il formaggio Bitto è uno dei più importanti risultati della
produzione casearia della Valtellina. Si tratta di un prodotto che, se preparato
a regola d’arte può essere lasciato invecchiare fino a 10 anni.
Il Bitto è un prodotto che non esce sempre uguale, in quanto
sono molte le variabili che influiscono nella preparazione del formaggio, a
partire dallo stato della mucca e del pascolo in cui l’animale mangia,
proseguendo riferendoci all’abilità casearia dell’uomo che prepara la forma e la
percentuale di latte della capra orobica inserito nell’impasto.
Infatti il Bitto è un misto tra il latte di mucca e di una
percentuale minoritaria di quello di capra, al massimo al 20%. Per far
solidificare il caglio, i produttori del formaggio, tenendo fede alla
tradizione, tendono ad utilizzate delle fascere in legno. La forma resterà lì
per circa settanta giorni.
Il Bitto, da fresco, è un buon formaggio da taglio, dopo
circa un anno si può già cominciare a grattugiare e quindi può essere utilizzato
come condimento.
Questo prodotto affonda le proprie radici nell’allevamento
del bestiame nelle valli alpine, una tecnica di sopravvivenza che con ogni
probabilità venne introdotto dai celti che abitavano la pianura padana e che
vennero spinti verso le montagne dall’avanzata della conquista romana. La tesi è
avvalorata dall’origine del termine bitto, che deriverebbe dal termine celtico
“bitu” ovvero perenne. Infatti, come abbiamo già avuto modo di ricordare il
Bitto è un formaggio che può essere mantenuto per diversi anni, permettendo a
chi lo utilizzava di poter fare delle scorte di cibo.
La tradizione viene mantenuta anche nel fatto che, mentre gli
animali pascolano sui pendii alpini, gli allevatori si rifugiano nei cosiddetti
“calléc”, dei piccoli ripari in pietra caratteristici di questa parte di Italia.
Attualmente il formaggio Bitto è riconosciuto dall’Unione
Europea che ha concesso al prodotto il marchio DOP (Denominazione di Origine
Protetta).
Da un punto di vista visivo una forma di questo formaggio è costituita da un
cilindro alto circa una decina di centimetri e con un diametro che può arrivare
al massimo a 50 cm.
Il peso di una forma può variare dai 9 ai 20 chili, a seconda
dell’invecchiamento.
Secondo i dati del Ministero delle risorse Agricole, 100 g di
Bitto dovrebbero contenere, in media, 21,7 g di Grassi, 20,1 g di Proteine, 0,8
g di Carboidrati che contribuiscono ad un totale di 279 kcal.
Questo dunque il riepilogo essenziale:
Zona di produzione
Provincia di Sondrio e Alta Valle Brembana
Caratteristiche
Il Bitto Dop è prodotto esclusivamente con latte vaccino
appena munto proveniente dagli alpeggi della provincia di Sondrio e dei vicini
comuni dell’Alta Valle Brembana. Talvolta si aggiunge latte caprino, in misura
non superiore al 10%. La pasta compatta ha colore dal bianco al giallo
paglierino. Le forme sono cilindriche, il peso varia da 8 a 25 chili.
Sapore
Dolce e delicato
Lavorazione
La tutela del Bitto Dop e seguita dal Consorzio Tutela
Valtellina Casera e Bitto (CTCB).