FORMAGGIO
Il formaggio è per legge (regio
decreto legge n. 2033 del 15 ottobre 1925) un: "prodotto che si
ricava dal latte intero ovvero parzialmente o totalmente scremato, oppure
dalla crema, in seguito a coagulazione acida o presamica, anche facendo uso
di fermenti e di sale da cucina".
I formaggi si dividono in: grassi; semigrassi; magri; il
valore è riferito alla percentuale grassa della parte secca.
I vari paesi hanno percentuali diverse per definire queste
categorie. Ad esempio: un formaggio grasso italiano deve avere una percentuale
maggiore del 42%, in Francia basta il 40% ma, tanto per sottolineare le
differenze fra paesi grandi produttori con forte tradizione casearia, nello
stato transalpino esiste una ulteriore classe "doppia crema" per i formaggi con
percentuale maggiore del 60%.
Esiste anche la classificazione: "molle" e "duro" basata
sulla consistenza del prodotto e un'altra: "fresco" e "stagionato" che guarda al
tempo di invecchiamento del prodotto.
Sono classificazione che possono coesistere.
Si ricorda, comunque, un'altra classificazione che, essendo
basata su principi fissi e ovunque riproducibili, è la più razionale, quella che
si fonda sulla temperatura di caseificazione. Dunque avremo un prodotto "crudo"
fra i 32° e i 35°; "semicotto" fra i 35° e i 48°; cotto fra i 48° e i 58°.
Un accenno, per capire le tipologie del formaggio, anche
all'acidità (fermentato e naturale) e la maturazione: "rapida" entro il mese;
"media" da un mese a sei; "lenta" da sei mesi a quattro anni.
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