MOZZARELLA DI BUFALA
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mozzarella |
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fiordilatte |
La pizza Italiana così nota in tutto il mondo,
senza la mozzarella sarebbe stata altrettanto famosa? Fresca, morbida, bianca,
dolce, e quanti aggettivi ancora si possono usare per questo formaggio che nasce
in Campania. La prima e vera mozzarella e quella prodotta con latte di bufala,
animale che arriva in Italia si dice a seguito d’Annibale o importata da coloni
Greci, gli storici però più cauti collocano l'arrivo di questi bovini in
Campania nel sesto secolo a seguito dei Longobardi.
Nelle paludose zone campane
ma anche nel Lazio, Puglia e Basilicata, questi animali che amano la rusticità,
spazzi ampi, che difficilmente si ammalano si ambientarono perfettamente
riproducendosi. Tuttora hanno bisogno di essere allevati in modo naturale e
provvedere al loro mantenimento è dispendioso dato che non si prestano ad
allevamenti intensivi, ma che latte ci donano, denso, saporito, cremoso, ed
essente da tubercolosi e brucellosi non è pastorizzato prima dell'impiego come
avviene per il latte vaccino, quindi tutte le sue proprietà rimangono quasi
intatte nella mozzarella.
All'inizio mungere questi bovini non era semplice, le
bufale si lasciavano avvicinare solo alla presenza dei loro piccoli, che si
diceva fossero chiamati dai mandriani con una sorta di nenia presso la madre,
solo allora si aveva la possibilità di prelevare il latte. Di questo formaggio
si diceva che era un "misterioso e magico prodotto inventato dai pastori e
butteri" per via della singolare credenza che le mandrie venissero fatte
pascolare di notte sotto la luna, così da produrre latte più buono. Notizie
certe di questo prodotto si hanno intorno al 1600, anche se gia in un libro di
cucina della corte papale c'è un accenno alla "mozza", termine da cui deriva
l'attuale nome mozzarella.
A quei tempi si lavoravano nelle bufalare, ed erano
un sottoprodotto della "provola" formaggio che si conserva più a lungo. Andavano
utilizzate fresche a causa della deperibilità, quindi si consumavano solo nel
luogo di produzione. Con l'aumento delle vie di comunicazione nel 700 questo
prodotto arriva anche nel napoletano, per mantenerle più a lungo fresche si
usava metterle in foglie di mortella e di giunco. La mozzarella di bufala è un
prodotto DOP, e fino al 1950 esisteva solo lei, poi nel mercato apparve quella
di latte vaccino e chi ha assaggiato questo formaggio sa perfettamente la
differenza di sapore che vi è tra i due prodotti. Impropriamente all'inizio la
chiamano con lo stesso nome, e sorgono varie controversie in merito, nel 1979 il
termine mozzarella viene riconosciuto solo a quella prodotta da latte di bufala
nazionale mentre l'altro prodotto viene chiamato "fiordilatte".
Nel 1988 con
l'obbligo del confezionamento anche quest'ultima può essere denominata
mozzarella, a patto che sull'involucro compaia la dicitura "prodotto di latte
vaccino". Per avere la certezza della genuinità del formaggio che si acquista
prendetelo sempre incartato e mai sfuso, sull'involucro si potrà leggere oltre
la data di produzione, anche con che tipo di latte è stata prodotta la
mozzarella. Come si fa questo formaggio? Nel latte fresco è effettuata la
rottura della cagliata, cioè la solidificazione a grumi del latte, poi va
lasciato fermentare brevemente per produrre acido lattico, si aggiunge poi
dell'acqua calda a 90°-95° gradi per iniziare la filatura della pasta che va
lavorata velocemente, si fanno dei pezzi che vanno mozzati e immersi in acqua
fredda, il tutto termina con l'immersione delle mozzarelle in salamoia.
Confezionate nel loro liquido raggiungono le nostre tavole.
Come riconoscere la
freschezza del prodotto e come si consuma? Occorre controllare la data di
produzione o di scadenza, una volta tirata fuori dell’involucro di carta deve
apparire elastica con la superficie liscia, lucente e di colore bianco. Una
volta tagliata deve emettere gocce di siero e l'interno si presenterà granuloso
inoltre deve dare l'impressione di un riavvolgimento della pasta simile alla
struttura di una cipolla. Non disfatevi del liquido di governo, anzi
pretendetelo al momento dell'acquisto si conserverà meglio in esso, riponetela
in luogo fresco ma non in frigorifero, dove perderebbe il gusto genuino,
consumatela il prima possibile. Per gustarla i modi sono svariati l'importante è
che sia sempre freschissima, soprattutto se gustata in una caprese, ma anche
fritta, impanata o sulla pizza è sempre ottima.
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