Oltre alla camomilla
comune abbiamo la camomilla romana, Anthemis Nobilis, che a differenza
della prima è invece una pianta perenne. La raccolta di entrambe le
specie si effettua a fine estate e i fiori devono essere essiccati per
essere successivamente usati per le varie preparazioni di erboristeria.
La pianta contiene
diverse sostanze che hanno proprietà antispastiche e antinfiammatorie.
In particolare la camomilla romana viene utilizzata per curare le gastriti
croniche.
La camomilla è usata
anche come digestivo, specialmente facendo un’infusione nel vino bianco
(100 grammi in un litro di vino) e lasciando macerare i fiori per due
giorni, la soluzione, messa in una bottiglia e bevuta in un bicchierino
da liquore dopo i pasti, favorisce una completa digestione.
Note a tutti sono anche
le sue proprietà lenitive per gli arrossamenti agli occhi e per le infiammazioni
in genere, ed è anche molto usata per lenire i dolori addominali e disturbi
di aria alla pancia nei bambini, oltre ad essere usata come calmante.
Il sapore è piacevole
e dolciastro ed ha un profumo inconfondibile, molto forte. Nella produzione
industriale la troviamo in diverse confezioni: granulare, solubile o
setacciata in bustine. Per gli infusi si consiglia quella solamente
essiccata, e solitamente venduta in erboristeria.
Molti preparati
alla camomilla sono venduti in farmacie e parafarmacie.
La camomilla contiene
favonoidi, alcol, acidi grassi, curarina, potassio, vitamina C, un glucoside
e camazulene blu, quest’ultima ha proprietà tonificanti.