Cotechino di maiale
Cotechino di maiale originario
della regione Emilia Romagna è prodotto con un misto di carni suine e spezie,
inserite nella cotica del maiale, (che da questa prende il nome) richiusa alle
due estremità.
Il prodotto è tipico della zona
di Modena e la tradizione colloca la sua nascita nel 1511 nella cittadina di
Mirandola, quando gli abitanti, sotto l’assedio dell’esercito di Giulio II della
Rovere, si videro costretti ad uccidere tutti i maiali che erano in città per
non lasciarli all’esercito di Giulio II°, adottarono questo nuovo sistema per
conservare la gran quantità di carni. Comunque il maggiore successo del
cotechino avvenne nel 1700, quando sostituì l’altro piatto tipico molto diffuso
all’epoca, la salsiccia gialla.
Ormai la produzione una volta
esclusiva della zona di Modena, si è estesa anche alle province venete e
lombarde.
Il cotechino fa parte degli
insaccati, insieme alle mortadelle, zamponi e salsicce.
Il cotechino è un prodotto
I.G.P. (indicazione geografica protetta) e contrariamente a quanto si pensa
contiene poco colesterolo e un basso contenuto di grassi, ed è ricco di ferro e
vitamine del Gruppo B.
Il prodotto fresco viene
sottoposto ad un processo di asciugatura in stufa ad aria calda.
Esiste una variante del
cotechino classico ed è quello cremonese; prodotto con carni suine grasse e
magre, sale, vino rosso, zucchero e pepe e aromi vari, addirittura una versione
mantovana contiene anche la vaniglia, e prevedono una stagionatura breve, di un
mese circa.
Il prodotto si trova in
commercio crudo o precotto. Quest’ ultimo è molto veloce da preparare, mentre il
prodotto crudo necessita di una bollitura molto lunga.
Le aziende leader del settore,
forniscono i supermercati anche esteri consacrando il cotechino come uno dei
vessilli del Made in Italy.
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