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Salame
Il salame è un alimento composto prevalentemente
di carne, suina e non, la cui lavorazione avviene in modo particolare.
In Italia è forte la tradizione di questo prodotto. Per questo motivo
le tipologie di salame sono diverse come diversi sono i procedimenti
per la preparazione di tale pietanza.
Il salame è realizzato con la carne rimanente
dalla fabbricazione di altri salumi più pregiati.
La maggior parte delle volte perciò non
si lavorano le cosce bensì spalle e lombo che risultano così le parti
più prestigiose nella produzione di questo salume. Di seguito vengono
utilizzati tutti i ritagli di inferiore importanza o le rifilature
dei tagli del prosciutto. Il grasso del maiale è anch’esso impiegato
e ricopre un ruolo importante. Il migliore è sicuramente quello del
guanciale, dopodiché vi sono il grasso duro del dorso ed altre parti
sottocutanee del maiale.
La carne scelta viene frantumata per mezzo
di tritacarne dotati di stampi di diversa dimensione. Alcune tipologie,
come il piacentino o il Varzi, vengono prodotti grazie a stampi a fori
larghi, altri, come il napoletano o il Brianza, sono fatti da macchine
con stampi a fori piccoli.
Il passaggio successivo consiste nell’aggiungere
alla carne sale e aromi che differiscono a seconda della zona
d’origine. Solitamente viene aggiunto pepe, aglio e vino, in proporzione
diversa a seconda del tipo di salame. Nel salame ferrarese è rinomato
la "zia all'aglio" dove l'aglio viene unito con una proporzione importante.
Una versione di salame molto apprezzata è quella piccante, che prevede
l’aggiunta di peperoncino durante la lavorazione della carne. La carne
è di seguito insaccata in budelli che variano in tipologia e grandezza.
Il maiale è dotato di budelli di diverso spessore, la cui densità
condiziona la stagionatura e il gusto finale. Per esempio Il colon del
maiale è suddiviso in "filzetta", “crespo netto” e "crespone", e il
retto è soprannominato invece "gentile". Queste porzioni di intestino
del suino spesso conferiscono il nome alle tipologie di salame.
La stagionatura è effettuata in più ambienti.
Inizialmente è operata in luoghi ad alta temperatura per velocizzare
l’esalazione di acqua, quindi in altre stanze con temperatura variabile
intorno ai 11 ai 15 gradi e un grado di umidità intorno all'85%. La
stagionatura può durare da uno a cinque mesi.
In Italia esistono quattro tipi di salami
DOP: il salame Brianza, il salame Varzi, i salamini
italiani alla Cacciatora e il salame Piacentino. Come
nel caso dei prosciutti, i suini devono rispettare regole ferree di
selezione, inoltre durante la produzione non deve essere utilizzato
alcun tipo di additivo. Questi salami differiscono ovviamente per zone
di produzione, nel tipo di ingredienti inseriti durante la lavorazione
della carne, nel taglio della carne stessa nonché nelle modalità di
conservazione. Molti altri tipi di salame, come il ciauscolo, il salame
felino o il salame pancettato, sono riconosciuti come prodotti tradizionali
e sicuramente molto apprezzati. Esistono inoltre anche i salami prodotti
da carne non suina, di cui i più apprezzati sono il salame d’oca, di
cinghiale e di oca di mortara.
Il salame si consuma al naturale, spesso
come antipasto, asportando la pelle prima di consumarlo. E’ l’ideale
companatico al pane, alle frittate, alle cipolle fritte ed è ottimo
sulla pizza. Si può aggiungere anche nella pasta e nelle frittate.
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