Prosciutto
Il
prosciutto è un alimento composto dalla sezione del suino che va
dall’arto posteriore fino alla prima fila delle ossa della zampa (il
tarso). Questa parte del maiale viene tagliata in modo speciale e di
seguito conciata o stagionata.
Il
prosciutto è una pietanza conosciuta in tutto il mondo, tuttavia le
varietà più apprezzate e diffuse sono italiane e spagnole. Il
prosciutto di Parma, il San Daniele e il prosciutto di Modena
sono le perle del nostro paese. Jamon Iberico e Jamon Serrano sono
invece quelle della Spagna. Queste tipologie di prosciutto
differiscono le une dalle altre sia in termini di lavorazione che di
sapore.
Il prosciutto proviene da determinati
esemplari di suino, i quali provengono da zone d’origine
certificate (questa procedura di selezione è chiamata Isolamento).
Dopo l’amputazione la coscia del maiale viene subito raffreddata in
celle frigorifere. La bassa temperatura indurisce la carne cosi da
rendere più facile la rifilatura. la rifilatura è il passaggio
successivo e si opera recidendo parte del grasso e della cotenna in
modo da favorire la susseguente salagione. La salagione consiste nel
trattare le parti della cotenna con sale umido e le parti magre
della coscia con sale secco. Questa operazione è estremamente
delicata e decide spesso la qualità dl prodotto finale.
Il Prosciutto sosta per periodi di
60- 80 giorni in una cella chiamata “di riposo”. Temperature e
umidità delle celle devono rispettare precisi standard. Di seguito
viene lavato con acqua per levare possibili grumi di sale o
impurità. Il passaggio seguente si chiama pre-stagionatura e
consiste nel far asciugare naturalmente il prosciutto appendendolo
su apposite scalere. Infine il prosciutto viene sugnato, ossia
ammorbidito nelle parti muscolari esterne. Gli strati muscolari
esterni vengono di fatti ricoperti dalla sugna, una sostanza
composta da grasso di maiale macinato, sale, pepe macinato e alle
volte farina di riso. Dopo 7 mesi dalla lavorazione il prosciutto
viene fatto stagionare nelle cantine. Tale lavorazione, operata
senza l’uso di conservanti, nitriti o nitrati e in zone certificate
come appartenenti ai vari consorzi di produzione, consente la
marchiatura del prosciutto e dunque la certificazione come prodotto
di origine protetta.
Questo tipo di lavorazione è tipico del prosciutto di Parma.
Tuttavia è grossomodo simile a quello di tutti i prosciutti d.o.p
italiani. Le differenze riguardano soprattutto i tempi di
stagionatura e le ovviamente, le caratteristiche delle zone
d’origine. Il prosciutto toscano differisce nella fase di salatura,
la quale viene realizzata a secco, con sale marino ed un miscuglio
di aromi naturali caratteristici della Toscana. Tutto ciò gli
conferisce un sapore più salato. Il Prosciutto San Daniele è
somigliante al prosciutto di Parma per il livello di dolcezza e
possiede anch’esso un suo disciplinare assicurato da un consorzio.
Vi
sono diversi tipi di prosciutto. Oltre al classico crudo, c'è il
cotto, il quale si ottiene dalle cosce disossate, salate e cotte.
Il
prosciutto si consuma al naturale,spesso come antipasto, ma in
generale è presente in tutti i tipi di piatti. È l’ideale
accompagnamento al
melone, al
parmigiano reggiano e al
pane. È
consumato con verdure come gli asparagi. Si utilizza per preparare
panini e come condimento della pizza. È ingrediente di diversi primi
piatti a base di pasta, come i tortellini, i tagliolini o le
tagliatelle con la panna. E’ inserito anche nelle insalate (come la
caprese) e nei croissant.
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