Uno dei figli più importanti dell’Abruzzo,
Gabriele D’Annunzio ha descritto
così, nell’Alcyone, la sua terra
natale: "Settembre, andiamo. E'
tempo di migrare./Ora in terra d'Abruzzi
i miei pastori/Lascian gli stazzi
e vanno verso il mare […]".
Partendo da questo presupposto scopriamo
subito che sono le carni, soprattutto
quelle di pecora ad essere protagonisti
nella cucina abruzzese. Le carni,
seppur buone, non possono essere
lasciati senza alcun condimento:
ecco perché in questo territorio
imperano aromi e spezie.
Ma andiamo con ordine, un primo
piatto tipico dell’Abruzzo è i maccheroni
alla chitarra. La denominazione
del piatto è data dal fatto che
la pasta viene preparata con un
attrezzo a corde simile ad una chitarra.
I maccheroni alla chitarra, secondo
la tradizione, devono essere accompagnati
dal ragù di agnello.
Altro primo nato in Abruzzo sono
i bucatini alla amatriciana. Qui
sorge una piccola diatriba in quanto
Amatrice, piccolo centro da cui
proviene la ricetta è attualmente
in provincia di Rieti, e quindi
nel Lazio. Il fatto che qualche
tempo fa Amatrice faceva parte
della provincia dell’Aquila.
Tra le minestre vogliamo ricordare
le sagne e fagioli. Si tratta di
una zuppa di fagioli condita con
il pomodoro a cui di solito si accompagna
i taglioloni, un pasta all’uovo
fresca.
All’interno dell’Abruzzo il piatto
di carne più famoso sono gli arrosticini.
Sono dei piccoli spiedini di castrato
cotti sulla brace. Questa terra
di pastori ha un ragguardevole numero
di modi in cui è possibile preparare
l’agnello: tra i tanti ricordiamo
la preparazione al “Cotturo”, ovvero
uno stufato che una volta doveva
essere cotto nel pentolino di rame
dei pastori, e l'Agnello cacio e
ovo, dove vengono riuniti insieme
tutti i sapori tipici della pastorizia.
Il pesce fa la sua comparsa nella
tavola abruzzese quando ci spostiamo
sulla costa adriatica. Tra i piatti
più tipici c’è sicuramente la zuppa
di pesce, che ha una sua diversa
ricetta se si mangia a Giulianova
o a Pescara.
Passando poi ai dolci in Abruzzo
si ha davvero l’imbarazzo della
scelta, si passa dalla cicerchiata,
ovvero un tronchetto formato da
palline di pastella fritte e tenute
insieme grazie all’aggiunta di
miele bollente o vin cotto. D’autunno
fanno la loro comparsa i mostaccioli,
biscotti duri preparati con il mosto
che di solito si gustano intingendoli
nel vino. Terminiamo l’excursus
con i cagionetti, si tratta di grossi
tortelli fritti farciti con una
crema di mandorle noci e cioccolato.