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Vulture: riscoperta di antichi
pellegrinaggi
Nel Vulture, fra le bellezze della sua natura, troviamo testimonianze
preziose di antiche civiltà con i siti archeologici, le abbazie, i monasteri e
altri luoghi sacri.
Eccovi proposti due interessanti itinerari:
primo
percorso: inizia dalla “piccola Assisi”. Si tratta di Ripacandida,
dove sorge la Chiesa di San Donato, che tanto ricorda quella francescana,
finemente affrescata in tutte le superfici disponibili. Il cammino alla
ricerca dei luoghi di culto, dove la bellezza e il misticismo si fondono,
continua con la famosa Cattedrale di Melfi. All’interno del prezioso
edificio barocco sono conservati un interessante crocifisso ligneo del XV sec.,
numerosi dipinti di particolare interesse e una pregevole tavola del XII sec.
raffigurante la Madonna col Bambino fra due Angeli. L’Abbazia di San Michele
sorge invece a Monticchio, in un paesaggio di straordinaria bellezza,
dove il verde di una fitta vegetazione lascia spazio al lago Grande e al lago
Piccolo. E' nelle acque di quest'ultimo che si riflette la bianca abbazia,
fondata dai Benedettini nel X sec., costruita su una grotta scavata nel tufo,
dove, anticamente, si riunivano in preghiera i monaci italo-greci. Passando
sull’istmo che separa i due laghi, sono visibili le rovine dell'antica Abbazia
di S. Ippolito, impianto archeologico di eccezionale interesse, tutt’ora in
corso di scavi, ed anch’esso abitato dai Benedettini. Il Santuario di Pierno
è l’ultima meta del percorso. Eretto nel 1130 ad opera dei monaci Romiti
Basiliani, si erge su un altopiano a 960 metri di altezza, in territorio di San
Fele, già meta di pellegrinaggio spirituale e naturalistico, immerso
nell’abbagliante vegetazione di querce e castagni.
secondo percorso: non meno ricco è un
tragitto che attraversa i luoghi delle
feste religiose. L’itinerario parte dall’affascinante e misterioso complesso
della SS. Trinità, a Venosa, città nativa di Orazio: un enorme monumento,
il più studiato di tutto il meridione, costituito dalla “chiesa vecchia”, sorta
in età paleocristiana su un tempio pagano, e dall’ampliamento iniziato nel IX
secolo, costituito dalla “chiesa nuova” che, nel corso dei secoli, per ragioni
sconosciute, non fu mai completata: è la chiesa, oggi nota come "Incompiuta".
Venosa festeggia questo monumento, onora la Santissima Trinità ad inizio giugno,
come una volta, quando carri e birocci partivano giorni prima e, dopo un lungo e
faticoso viaggio, si fermavano a bivaccare sul grande piazzale antistante
l'Abbazia. Il 13 giugno si festeggia invece Sant’Antonio, il Santo più adorato
dalla comunità. Nell'occasione la processione porta la statua del Santo per le
vie della città, preceduta dalla “tredicina”, cioè da 13 giorni di preghiera,
che rendono il rito ancor più singolare. Il 16 agosto si festeggia San Rocco,
protettore di Venosa, e sono le luminarie e le orchestre a rendere la festa
assolutamente imperdibile.
Forenza sorge invece su un colle a poca distanza dai ruderi dell'antica
città di Forentum, e accoglie parte del Convento
dei Cappuccini, dove è custodito un vero tesoro: gli altari lignei, le tele del
1500, un dipinto di Santa Maria della Stella del XIV sec., un coro del XVI sec.
ed un prezioso crocifisso ligneo del XVII sec., che occorre veramente ammirare.
A Forenza, il 10 agosto, si festeggia San Felice e San Policarpo, mentre
la prima domenica di agosto è dedicata alla Madonna di Pompei: un intreccio di
colori e tradizioni immutate nel tempo.
Il nostro itinerario, prosegue verso Banzi, località sorta sull’antico
abitato romano, sito archeologico di grande interesse storico dove è ammirabile
il Monastero di Santa Maria, una delle più antiche fondazioni benedettine della
regione. Ma proseguiamo. La tappa successiva è un’ opera di grande fascino,
anche per la tradizione legata ai miracoli elargiti dal santo, rappresentata
dalla Cattedrale di S. Maria Assunta e S. Canio ad Acerenza, denominata
anche, per appunto, “Cattedrale dei miracoli”.
L’itinerario termina a Tolve. Un borgo antico, risalente al V secolo a.C.,
che festeggia tutti gli anni, il 16 di agosto e di settembre, San Rocco: festa
che riunisce moltitudini incredibili, affollate su strade di gioia e di
speranza: la tradizione del chiedere la grazia, infatti, è molto radicata e
ancora sentita. Non a caso la chiesa di San Rocco conserva una collezione unica
di ex voto.
fONTI:
Ufficio Stampa Gal Sviluppo Vulture Alto Bradano
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