Portofino, luogo privilegiato da sempre come meta
turistica di personaggi noti, ha origine romana, e Plinio il vecchio
lo cita come "Portus Delphini" facendolo derivare dal gran numero di
delfini che popolavano le acque circostanti il golfo.
Forma, volume, luce e colore sono stati prodigati
dalla natura con tanta saggezza da rendere lo spettacolo unico ed indimenticabile.
L'importanza di Portofino cresce nel medioevo per
il suo porto naturale quale sicuro approdo e rifugio per i velieri dell'epoca.
L'economia di questo piccolo borgo era allora costituita
dalla pesca per gli abitanti della costa e dall'agricoltura per gli
abitanti del monte.
Le vecchie casette dei pescatori, affiancate l'una
all'altra, divise solo dai colori tenui, delicati e decisi, sono una
delle attrattive più belle del luogo.
Ai primi del 900, a scoprire questo anfiteatro naturale,
furono gli Inglesi.
Seguirono poi altre famiglie tedesche. Da questo
momento Portofino venne conosciuta all'estero prima che in Italia.
Agli inizi degli anni cinquanta il turismo divenne
veramente importante per gli abitanti di Portofino che si trasformano
così in operatori economici, veri promoters dell'immagine del borgo e attenti
custodi della vocazione preziosa ed appartata di questa magica perla
rara.
La famosa "Piazzetta" che le casette delimitano,
declina e finisce nell'acqua del porto, su di essa, come sui margini
di una spiaggia, i marinai tiravano le barche in secco.
Ancora oggi è possibile vedere donne che lavorano
al tombolo per confezionare pizzi e merletti molto famosi e ricercati.