ROCCAVIVARA
Il nome “Roccavivara”,
contrariamente a quanto si pensa, deriva dalla presenza in questo territorio,
di un insediamento umano certamente nell’epoca sannitica.
Di quell’insediamento
rimangono oggi importanti reperti archeologici, quali l’urna cineraria
del tipo ibernino conservata come base della penultima colonna nel
Santuario
della Madonna di Canneto, una moneta d’argento greca della zecca di
Pirro rinvenuta in contrada Pontoni, monete romane di bronzo risalenti
alle guerre puniche, il loculo di un bambino inumato in un muro di fondazione
ad angolo retto del muro laterale destro della Chiesa di Canneto, che
fa pensare ai sacrifici umani di bambini che nell’antichità si era soliti
fare per assicurarsi la protezione degli dei per la stabilità della
casa.
Tale sacrifici non
erano praticati dai romani quindi deve trattarsi, dunque, di inumazione
sacrificale di epoca sannitica.
Infine lo dimostra
il muro megalitico in contrada San Fabiano (Roccavivara) costruito in
prossimità di una villa romana riportata alla luce nel 1980.
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