San Leo
San Leo è una cittadina in provincia di Rimini, situata nel
Montefeltro, nella valle Marecchia, racchiuso e molto vicino sia
alla provincia di Pesaro Urbino che alla Repubblica di San Marino.
L’attuale nome gli è stato dato in onore di colui che portò in
queste terre la religione cristiana, appunto San Leone, un uomo
vissuto intorno al 300 d.C, giunto dalla Dalmazia per evangelizzare
queste terre in compagnia di un altro uomo che divenne santo in
Italia, San Marino.
Si tratta di una località che anche oggi, nel 2010, è raggiungibile
esclusivamente da un’unica strada, essendo davvero intoccabile lo
sperone di roccia sopra il quale è edificato il paese. Questa
impenetrabilità continua a fare le fortune del luogo: in epoca
antica per la facilità di difesa della città, oggi per il fascino
del panorama visibile.
Quando parliamo dell’antichità dobbiamo dire che sul monte di San
Leo ci sono tracce di un centro esistente già in epoca romana, dove
sicuramente sorgeva più di un tempio dedicato agli dei, denotando
quindi questo come un luogo ricco di vita.
Il periodo storico di maggior splendore della cittadine è però il
medioevo, quando la cittadina veniva chiamata Montefeltro. Il centro
aveva una importanza tale che è riuscito a dare il nome a tutto il
territorio intorno.
Prima dell’anno 1000 addirittura San Leo riuscì ad ottenere il
titolo di Capitale d’Italia. Nonostante spesso i borghi medioevali
erano protetti da mura, San Leo, proprio per la sua posizione, non
ha mai avuto la necessità di protezioni murarie.
Intorno al 1200 l’antico borgo ha avuto l’onore di ospitare due dei
personaggi più famosi della storia italiana: Dante Alighieri
costretto in esilio, e San Francesco d’Assisi che, dopo una sua
predicazione ha ottenuto dal Conte Orlando di Chiusi la proprietà
del monte della Verna.
Di epoca medioevale è il piccolo borgo attualmente visibile e il
Forte costruito su una delle cime dello sperone di roccia su cui
poggia il paese.
Entrato a far parte delle terre pontificie intorno al XVII secolo,
la cittadina vide il suo forte trasformato in prigione.
In questa maniera San Leo ha visto la presenza di
Giuseppe Balsamo, noto con lo pseudonimo di Conte di Cagliostro e
Felice Orsini come prigionieri.
Nel borgo sono da visitare la chiesa della Pieve e la Basilica di
San Leo, insieme ai palazzi storici e la torre di vedetta di epoca
romanica.
La Pieve, orientata come tutti i templi antichi in direzione oriente
– occidente, mantiene la struttura delle antiche basiliche
imperiali, oltre ad avere alcune parti, come ad esempio i capitelli
corinzi, che ci confermano la presenza di un tempio pagano sulla
spianata in cui sorge la chiesa.
Una particolarità della Pieve, riscontrabile anche sulla Basilica è
la mancanza di un ingresso frontale. Ai due edifici è possibile
accedere esclusivamente tramite ingressi laterali.
La Basilica, costruita a pochi metri dalla chiesa della Pieve, ha
nella sua particolare struttura nettamente asimmetrica il segno
delle diverse ristrutturazioni subite nel corso dei secoli: Inoltre
a maggiore conferma dell’antichità dell’edificio è possibile notare
alcune parti del pavimento di altezze diverse a dimostrare come la
chiesa “originale” non avesse fondamenta ma che sia stata costruita
direttamente sulla roccia.
Da sottolineare, all’interno della Basilica, è il crocifisso che
sovrasta l’altare maggiore risalente al 1200.
L’esistenza reale di San Leone, ci giunge grazie alla epigrafe
funeraria presente nella cripta della Basilica, risalente appunto al
IV – V secolo d.C.
I due edifici sacri, un
tempo, facevano parte di un unico agglomerato che venne edificato
quando San Leo fu sede vescovile.
L’alto prelato, per costruire gli edifici consoni al suo rango,
costruì nello spazio tra le due costruzioni sacre, rendendo di fatto
la cittadella avente la particolarità di una cattedrale doppia.
Al fianco della Basilica troviamo l’imponente torre di guardia
romanica, divenuta successivamente anche torre campanaria
dell’edificio.
Tra l’edificio e la torre troviamo una vasca intagliata nella
roccia, probabilmente resti di un tempio pagano, ovvero della vasca
dove fare i sacrifici. Probabilmente in epoca medioevale venne usata
come fonte battesimale, attualmente è inutilizzata.
Nella piazza principale, attualmente nominata Piazza Dante
Alighieri, è corredata di iscrizioni in ricordo delle visite del
Sommo Poeta e del Santo Patrono d’Italia.
Sempre a San Leo sono da visitare, in ordine, il primo edificio che
accoglie il visitatore proveniente dall’arco d’ingresso è il Palazzo
Mediceo, che venne riadattato dal Mons. Giovanni Francesco Sormani,
nel 1517-23 ed ora è sede del museo di arte sacra e della
biblioteca,
poi
il Palazzo Della Rovere, risalente al XVI-XVII secolo ed attualmente
sede del municipio e la residenza dei Conti Severini-Nardini
(XIII-XVI sec.).
Il forte, che domina su tutta la vallata, è attualmente costruito
con le tecniche del 1400, in quanto venne riadattato da Francesco Di
Giorgio Martini, in previsione dell’utilizzo dei cannoni e le armi
da fuoco, ma le sue origini sono risalenti all’epoca della
dominazione longobarda, intorno al 700 d.C.
Il forte, dalla creazione del Regno d’Italia (1861) fino al 1906 ha
mantenuto l’utilizzo di carcere. Successivamente, fino al 1915 è
stato sede di una caserma. Oggi nelle sue stanze è ospitato il
museo.
Nel territorio comunale sono inoltre visibili alcuni ruderi come ad
esempio il convento francescano di S. Igne, anche in questo caso,
nelle vicinanze del luogo, sono stati rinvenuti reperti di epoca
romana.
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