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			Avellino Nel cuore della Campania, a metà strada tra il mar 
			Tirreno ed il mare Adriatico, un ‘antica tribù di origine nomade – sannitica, 
			gli Hirpini diedero vita al primo nucleo abitativo della Città di Avellino.
			 Prima nei pressi dell’attuale paese di Manocalzati, 
			nell'antica "Abellinum", poi in seguito alle incursioni da parte di 
			tribù rivali, gli Hirpini si spostarono verso Atripalda per giungere 
			nei pressi della zona dove oggi sorge il Duomo di Avellino.  La sua posizione strategica richiamò presto l’interesse 
			dei romani che lasciarono nella città un’indelebile traccia, grazie 
			ad una meravigliosa villa romana risalente al periodo delle lotte tra 
			Gracco e Silla (129 a.C). Avellino visse i primi martiri romani nel 400 d.C., 
			con la persecuzione ed il supplizio di Santo Ippolisto. Nel 500 d.C., con 
			l’affermazione del cristianesimo, divenne sede Vescovile, e subì successivamente 
			le invasioni barbariche dei Vandali e dei Goti.  Nel IX sec. (anno 1000) fu edificato il castello 
			longobardo sito sulla collina "Terra" (Corso Umberto). La città fu parte del Principato di Benevento fino 
			alla sua caduta e poi dominio del Principato di Salerno.  Cominciò ad arricchirsi sotto la dominazione degli 
			Angioini, intorno al 1580, e sorsero in questo periodo diverse opere 
			artistiche pubbliche, tra cui la Fontana di Bellerofonte (detta dei 
			Tre Cannuoli) e la Torre dell’orologio ad opera del Fanzago. Con la venuta dei francesi, Avellino ritornò capoluogo 
			del Principato Ultra e la Piazza della Libertà divenne il fulcro della 
			vita amministrativa e commerciale. Fu anche teatro dei moti rivoluzionari del 1820, 
			segno di una fiorente capacità di autodeterminazione e della ricerca 
			di libertà.  Tagliata fuori dalla costruzione della linea ferroviaria 
			Napoli – Benevento – Foggia, dopo l’Unità d’Italia, la città di Avellino, 
			rimase fuori dai due mari, e fuori dai flussi turistici; ecco perché 
			alcuni centri come Solofra o Montoro che gravitano prevalentemente su 
			Salerno, il Baianese o la Valle di Lauro che orbitano sul Nolano, e 
			quindi su Napoli, o Altavilla, Cervinara e Dentecane che gravitano sul 
			Benevento o la realtà di Ariano Irpino, più vicina a Foggia vivono ancora 
			oggi ai margini. La popolazione avellinese "conobbe la guerra" nel 
			settembre del 1943 per un inutile bombardamento della Piazza del Mercato, 
			perché gli americani intendevano ostacolare con questa occupazione la 
			ritirata dei panzer tedeschi demolendo il Ponte della Ferriera. 
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