TONNO E
DINTORNI: quando la realtà incontra la tradizione
Intervista
a Giuseppe Ancona Sindaco di Castellammare del Golfo
Giuseppe Ancona, sposato, padre di tre
figli, nato a Castellammare del Golfo il 16/10/1953, in carica dal 1998,
esponente di Forza Italia. Professione: medico.
Signor Sindaco, abbiamo visto attivo
l’impegno di Castellammare del Golfo per la buona riuscita di questa
manifestazione "Tonno e dintorni": quali sono secondo Lei i punti di forza
di questo progetto?
I punti di forza sono tanti, uno è
sicuramente il richiamo turistico: per noi è infatti importante
destagionalizzare il turismo. Un altro aspetto fondamentale che nasce da
questo convegno, visto come momento di incontro, è il recupero delle
tradizioni e della cultura, perché Castellammare del Golfo ha sempre visto
come basilare attività e risorsa economica la pesca del tonno e la sua
lavorazione. È quindi chiaro che tutto questo non può cadere nel
dimenticatoio. È pur vero che di nuovo da tre anni in questo golfo c’è un
allevamento di tonni, la cui ricaduta è sicuramente positiva sul
territorio, ma c’è bisogno anche di studiarne l’impatto sull’ambiente.
Siamo qui quindi per verificare questo e abbiamo organizzato un convegno
scientifico all’interno di questa manifestazione appositamente per mettere
a confronto tutti gli studi effettuati finora sugli allevamenti. Dunque è
chiaro che i punti principali sono questi: far diventare Castellammare del
Golfo non solo "paese del mare" ma anche "paese del tonno" e creare le
condizioni perché ogni anno si svolga qui questa manifestazione,
interessante soprattutto dal punto di vista scientifico, anche se poi non
abbiamo tralasciato le degustazioni del tonno, che come fattore
enogastronomico riveste una straordinaria importanza. Abbiamo affiancato
al cuore dei convegni anche delle mostre di pittura e fotografia ad alto
livello, che hanno come ambiente dominante il mare, quindi abbiamo cercato
di dare un quadro completo di questa realtà.
Ma c’è inoltre un altro straordinario
obbiettivo, che è quello di proporre la riattivazione della vecchia
tonnara di Scopello, in un processo che prevede l’intervento degli enti
pubblici quali il Comune di Castellammare del Golfo, la Provincia di
Trapani e la Regione Sicilia, che poi possano avere un ruolo, aprendoci
anche alla possibilità di partecipazione di sponsor.
È un disegno molto complesso e ampio, con
al centro il mare e il tonno, ma che in quanto ambizioso farà sicuramente
da volano per lo sviluppo turistico e la conoscenza del territorio.
Domenica 26 ottobre c’è stata la marcia per
"salvare" Scopello, una manifestazione dal cuore profondamente
ambientalista. Lei cosa ne pensa?
Questo è un discorso che si trascina da
parecchio tempo e che nasconde una vena di polemica. È chiaro che noi come
Pubblica Amministrazione abbiamo bisogno di creare delle strutture
ricettive adeguate: nel solo territorio di Castellammare del Golfo
prevediamo circa 3.000/3.500 posti letto principalmente concentrati in
alberghi a quattro o cinque stelle.
Queste strutture già esistono ed è chiaro
che vanno rispettate le normative nazionali del settore, ma questo piano
le rispetta a pieno. Quindi vorrei chiedere agli ambientalisti se valga
davvero la pena con questo quadro abbandonare lo sviluppo del territorio,
non facendo così fronte al problema della disoccupazione. Bisogna certo
fare in modo che il riflesso dello sviluppo delle strutture ricettive si
vada ad integrare nel contesto ambientale bellissimo della zona della
tonnara di Scopello. E noi vogliamo lavorare appunto su questo, per non
lasciare un territorio stupendo nel sottosviluppo: poi ci possiamo
confrontare con chiunque abbia il nostro stesso obbiettivo, poiché non si
parla certo di costruire fabbriche, raffinerie o discariche, ma di fare
apprezzare la zona tramite l’indotto positivo che possa derivare da uno
sviluppo sostenibile.
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