Castelleone di Suasa
Per quanto riguarda l’origine della città le fonti
letterarie non hanno che generici accenni a riguardo, ma con ogni probabilità
Suasa nacque in seguito alla "Lex Flaminia de agro Gallico et piceno
varitim dividundo" del 232 a.C. che portò ad una massiccia presenza
di coloni romani in questo territorio della penisola e alla conseguente
necessità di una riorganizzazione nell'assetto del territorio. Le colonie
già esistenti furono perciò affiancate da nuove, e tutto il territorio
venne riassestato da capo. Una riprova di tale precoce nascita può essere,
per quanto concerne Suasa, la sua ubicazione sulla riva destra del Cesano,
a valle della confluenza tra questo e il suo affluente Nevola.
Sconosciuta anche la data di morte della città, che
dopo la crisi economica e demografica del tardo impero, venne abbandonata
durante la guerra greco-gotica, quando la difficile situazione politica
e militare portò in tutta la regione all'abbandono della maggior parte
delle antiche città sorte sui bassi terrazzi di fondovalle, e quindi
difficilmente difendibili. Nel corso del VI secolo, dunque, gli abitanti
di Suasa, lasciarono la città non più difendibile e si rifugiarono sulle
vicine colline e le rovine della città divennero una "cava di prestito".
Si trattò, con ogni probabilità, non di un esodo avvenuto in un unico
momento, ma piuttosto di un lento processo di restringimento dell'area
urbana.