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VOLTERRA

Volterra è una città in provincia di Pisa dalle origini molto antiche.

Si tratta di un luogo dove sono ancora molto numerosi i resti della millenaria storia della città.

Situata nei pressi di due fiumi, l’Era e il Cecina, Volterra mantiene ancora l’antica cinta muraria etrusca, rafforzata ulteriormente e successivamente dalle mura etrusche.

Volterra, oltre alle rilevanze storiche, è anche famosa per la lavorazione dell’alabastro.

Dopo i primi presidi preistorici, in epoca etrusca divenne una delle 12 lucumonie, Velathri, una delle città principali della nazione etrusca. Fu il centro di maggior importanza al sud dell’Arno, come difesa dalle conquiste romane. Caduta sotto il controllo di Roma, Volterra mantenne una certa importanza,  divenendo ben presto Municipio (90 a.C.).

Il territorio di Volterra fu uno dei primi ad essersi convertiti alla nuova religione del Cristianesimo, tanto che, una volta caduto l’Impero, divenne una grandissima diocesi vescovile, che manteneva gli ampi confini della lucumonia e del municipium.

Nel periodo carolingio Volterra riuscì a mantenere una certa libertà d’azione. La mancanza di gabelle fisse da pagare resero la cittadina toscana un luogo importante per il commercio.

L’indipendenza di Volterra durò relativamente poco, infatti sul finire del 1400, venne completamente assoggettato al potere di Firenze.

Tra le cose più importanti rimasteci di questo periodo ricordiamo il Mastio. Si tratta di una fortezza fatta edificare per ordine di Lorenzo il Magnifico.

Con l’ingresso nel Granducato di Toscana la storia di Volterra volge verso un lento ma costante decadimento.

Attualmente la città di Volterra vive grazie alle botteghe artigianali e soprattutto grazie al turismo. La città infatti ha ancora molti resti della sua lunga storia.

Da una visuale vicina al turismo ricordiamo che Volterra è molto amata dagli artisti, tanto da risultare citata in opere di epoche diverse da autori come Boccaccio, Goldoni, Stendhal, D’Annunzio.

Tra gli edifici di principale importanza storico – culturale all’interno di Volterra ricordiamo il Museo etrusco Guarnacci, la Pinacoteca e museo civico, l’Ecomuseo dell"alabastro, la Biblioteca Guarnacci.

Un itinerario caratteristico da percorrere è quello che inizia entrando nella città passando per Porta all’Arco. Si tratta dell’ingresso rimastoci delle mura etrusche. Da lì sono sicuramente da visitare la Piazza della Cattedrale, il cuore della città medioevale, ovvero Piazza dei Priori. Qui c’è l’antico Palazzo dei priori con la torre. Quest’ultimo edificio è stato ricostruito su modello di quello medioevale, in quanto la torre precedente fu distrutta dal terremoto avvenuto intorno alla metà del XIX secolo.

È affascinante anche passare per via Lungo le Mura, dalla quale si possono raggiungere sia il Teatro Romano che le Terme.

Tra gli edifici più caratteristici della città, citati nella lista precedente, di particolare importanza è l'Ecomuseo dell'Alabastro.

Si tratta di una struttura nata inizialmente come un museo diffuso nel territorio della Provincia di Pisa dove venivano esposte le opere provenienti dalle principali realtà locali legate alla tradizione della lavorazione dell’alabastro: Volterra, Castellina Marittima e Santa Luce.

Il museo dell'Alabastro di Volterra è stato posto nell’antico edificio medioevale della Torre Minucci, adiacente alla Pinacoteca Comunale

Tra le opere più importanti che si trovano all’interno di questo museo ricordiamo due cinerari in alabastro di epoca etrusca, due capitelli di epoca medioevali, una raccolta di pregevoli sculture del Settecento e Ottocento, una selezione di medaglioni in alabastro opera di Albino Funaioli e alcune opere dell'artista volterrano Raffaello Consortini.  

Tra i musei da ricordare citiamo inoltre il Museo Etrusco Guarnacci. Si tratta di un sito dove si trovano moltissimi reperti provenienti dall’antica Lucumonia. All’interno del museo si contano ben 600 urne funerarie. Sono dei sarcofagi tipici dell’arte etrusca: sono costituiti dal coperchi in cui venivano rappresentati i corpi dei defunti, mentre sui fianchi dell’urna funeraria, costruita con  alabastro, tufo e terracotta, si trovano dei bassorilievi che raffigurano o le attività in uso nel periodo, come la caccia al cinghiale o la partenza del defunto verso gli Inferi.

Sui coperchi delle urne sono raffigurati in maniera incredibilmente realistica i corpi dei defunti. Tra questi ricordiamo la famosissima urna degli sposi.

Visitando Volterra è utile recarsi anche ad un ristorante, vista la ricchezza della cucina locale tradizionale. il periodo migliore in cui mangiare in questa località è sicuramente la stagione autunnale, ovvero nel momento in cui i boschi e le campagne dei dintorni offrono abbondante selvaggina ed una amplia scelta di funghi e di tartufi.

Passando ai piatti tradizionali citiamo, tra i primi, la zuppa alla volterrana,  senza dimenticare le classiche toscane come le pappardelle  al ragù di lepre o di cinghiale. Tra i secondi citiamo la trippa alla volterrana, il cinghiale in salmì, il cinghiale in dolce e forte, gli spiedini di arrosti misti, salsicce e fagioli. Ricordiamo inoltre i condimenti come l’olio locale.


 

 

 

 
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