TONNO E
DINTORNI: quando la realtà incontra la tradizione
Intervista a Giulia Adamo
Presidente della Provincia di Trapani
di Alessandra Giordani
"Tonno e dintorni" rappresenta una buona
opportunità per portare il panorama locale alla ribalta per l’attenzione
agli aspetti più sani e sostenibili della tradizione mediterranea e
siciliana nello specifico. Lei ha giustamente sottolineato l’importanza di
valutare gli impatti ambientali di questo progetto: qual è la posizione
dell’Amministrazione Provinciale in merito? E in questo piano quali gli
eventuali contrasti e i quali gli elementi positivi?
Fin dall’inizio ci siamo posti il problema
di come poter fare economia naturalmente senza fare danni, perché troppo
spesso in passato, magari con la buona volontà di creare occupazione, sono
stati prodotti ambientali che alla lunga si sono rivelati anche danni
economici. Abbiamo quindi incaricato la nostra Università di monitorare e
controllare questa esperienza per assicurarci che ci darebbero allarmi
qualora fosse necessario: ora a distanza di due anni abbiamo sentito il
bisogno con l’azienda New Eurofish e con il Sindaco di Castellammare che
ci ha proposto il convegno, di effettuare un momento di verifica con la
presenza non soltanto del Consorzio Universitario Trapanese ma anche con
quella di vari studiosi che verranno effettivamente a controllare le
condizioni. È chiaro che un allevamento del tonno può creare grandi
perplessità, però il sistema attuato e soprattutto il fatto che i tonni
mangino soltanto pesce vivo, ha creato le condizioni per cui, eliminando a
priori ogni forma di mangime, il mondo scientifico in questo momento ci ha
dato le più grandi assicurazioni: rimaniamo comunque pronti e attenti a
rilevare le difficoltà, ma dobbiamo anche – se funziona – sostenerlo.
Come è stata accolta la presenza
dell’allevamento dal contesto locale a livello di opinione pubblica?
L’allevamento ha avuto un riscontro
positivo, anche in virtù dell’incremento di occupazione che ne è derivato:
i pescatori che devono pescare il pesce con cui si allevano i tonni sono
un esempio in merito. Il sistema finora ha funzionato e noi siamo qui per
far capire che non ci può essere contraddizione fra sviluppo economico e
sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.
Possiamo quindi in questo caso parlare a
pieno titolo di "sviluppo sostenibile"?
Certamente sì, per trovare il punto di
incontro che è poi l’interesse degli uomini che vivono in questa realtà.
Passando ad un altro argomento, la Sicilia
è al centro di un vasto fenomeno di immigrazione, come testimoniano le
recenti drammatiche vicende di Lampedusa: come si pone la Provincia di
Trapani di fronte all’eventualità di emergenze di tal genere? Sono
previste tecniche di monitoraggio o qualcosa di simile?
In questo senso Trapani ha un’esperienza
davvero unica, sulla quale forse non si riflette abbastanza – e in questo
c’è anche sicuramente una responsabilità politica – che è la realtà di
Mazzara del Vallo, in cui c’è stata una forma di integrazione
straordinaria, della quale spesso ho quasi paura a parlare. Ha funzionato
in maniera del tutto naturale, non si sa come o perché, senza alcun
sostegno, aiuto o intervento: c’è stata naturale armonia.
Ne siete dunque soddisfatti?
Ovviamente sì. Spesso penso che dovremmo
occuparcene, poi viene il dubbio di fare danni: quindi resta fermo il
fatto che è il simbolo di una realtà che funziona. A Mazzara del resto
abbiamo fatto altre cose: ci siamo dedicati al porto e stiamo in questo
momento portando a termine delle straordinarie opere pubbliche, a
testimonianza di come si può sul nostro territorio realizzare buoni
progetti attesi da 40 anni ed utilizzare fondi e finanziamenti nella
massima trasparenza.
Questo rappresenta a nostro avviso un punto
di massimo interesse: la possibilità di accesso ai Fondi di Finanziamento
Europei: quale la situazione di questa amministrazione in tal senso?
Noi siamo riusciti a partecipare a molti
bandi e ad accedere a tutti i finanziamenti: l’unico rammarico è che tutto
il meccanismo passa attraverso la Regione e la Regione non è sempre
attenta, anche se in questi ultimi anni devo dire che c’è stato un grande
risveglio.
Vorrei citare solo alcuni fra i
finanziamenti che abbiamo ottenuto: siamo riusciti a scavare i porti
storici di Mazzara e di Marsala, che erano senza manutenzione da ben 20
anni, poiché avevano diritto ai fondi europei che però passavano per le
mani della Regione.
Mi sembra quindi di capire che siete in
marcia per delle opere che valorizzino il ruolo del turismo anche a
livello extrastagionale.
Esattamente. Abbiamo ad esempio ottenuto la
riapertura dell’aeroporto di Trapani-Birgi, dopo la lunga battaglia che mi
visto al centro di un contrasto in base al quale i fondi previsti dal
Regolamento Europeo non si potevano applicare alla Sicilia perché non
veniva riconosciuta come isola dalla Comunità Europea. Dopo aver posto il
quesito con l’ausilio di un legale a Bruxelles – a parte il fatto che
questa normativa si applica a tutte le zone periferiche e marginali –
l’abbiamo avuta vinta. Questa battaglia è durata anni, ma abbiamo ottenuto
che la Corte dei Conti bloccasse un decreto che attribuiva 1.200 miliardi
con l’obbiettivo di sostenere i piccoli aeroporti italiani, quando tra i
beneficiari non c’erano certo piccoli aeroporti (erano previsti tra gli
altri finanziamenti anche per l’aeroporto di Roma-Fiumicino) e Trapani ne
restava esclusa. Abbiamo tentato allora la carta politica e abbiamo
ottenuto, oltre alla bocciatura del decreto, anche un finanziamento di 38
miliardi, che stiamo utilizzando facendo dei lavori. Bisogna dire che al
nostro fianco abbiamo avuto sempre la Normativa Europea, anche se non è
stato semplice su tutti gli argomenti. Ad esempio, sulla pesca si è aperto
adesso un contenzioso perché l’ultimo Regolamento sulla pesca è disastroso
per noi: infatti a fianco del Governo sosteniamo che la pesca in Europa è
sì una grossa risorsa, ma dobbiamo poter dire la nostra. Un Regolamento
Europeo che non tiene conto di tante questioni (ad esempio che
l’allargamento delle reti a 60 mm. Impedisce la pesca perché il nostro
gambero, solo per citare una cosa, è più piccolo) non aiuta i popoli che
vivono sul Mediterraneo assieme a tanti altri che non fanno parte della
Comunità Europea e che non sono quindi sottoposti alle nostre stesse
regole. In generale comunque per noi la Comunità Europea è stata di grande
aiuto e di enorme sostegno.
Un’ultima domanda: un parere femminile
sulla proposta Turco-Mussolini di un nuovo diritto di famiglia a favore
delle coppie di fatto.
Sul contenuto della proposta in sé non
trovo nulla di male, anche se mi permetto di dire – credendo nella
dialettica politica – che l’alleanza in questo caso mi sembra un po’
sospetta. Quindi dobbiamo riflettere perché la politica si fa col
confronto, ma annullare il passato, la storia, la cultura ed i concetti
filosofici che stanno dietro ai vari partiti secondo me è pericoloso.
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