Situato a circa 20 chilometri a ovest di Milano,
tra il Ticino e il Naviglio Grande, a 125 metri sul livello del mare,
il comune di Abbiategrasso è uno dei più famosi dell’interland milanese
e conta fra i 27 e i 28 mila abitanti. L'origine del termine Labiate deriva
dall'aggettivo Aviat originario probabilmente del gentilizio romano
Avius.
Avia è gens romana poco nota, ma antichissima, il
borgo ricorda dunque un fondo appartenuto alla gens romana Avia in un
territorio già abitato dai Galli.
Il nome di Abbiate rimane al borgo fino al X secolo
quando gli venne aggiunto l'epiteto Grasso, comune ad altre località,
con probabile riferimento alla fertilità del suolo.
Il centro storico della città corrisponde ancora
oggi alla piazza comunale di origine medioevale, da cui partono quattro
vie disposte a croce alle cui estremità un tempo si ergevano le quattro
porte di accesso al borgo, cinto da un fossato in buona parte ancora
esistente.
Le strade del centro storico e il viale per Milano
(l'antica Ripa Naviglio) sono caratterizzati da un'architettura prevalentemente
barocca, che spesso nasconde precedenti strutture medioevali.
A partire dalla seconda metà dell'800 apparvero nel
comune i primi insediamenti manifatturieri e industriali e la città
cominciò la sua espansione fuori del circuito delle antiche mura, dotandosi
di numerosi edifici civili, come l'ospedale Costantino Cantù inaugurato nel
1882, il grande cimitero progettato sull'esempio del Monumentale di
Milano, gli edifici per l'istruzione elementare e professionale.
Dopo la costruzione della ferrovia che nel 1868 collega
Milano a Mortara, seguono drastici cambiamenti degli spazi circostanti
il Castello: il Naviglio e gran parte dei fossati vengono interrati
e gli storici barchetti cedono il passo al trasporto su ferro e alla
linea tranviaria, inaugurata nel 1914.