Castellammare
e le tonnare, storia secolare e recente dimenticata con indifferenza come
se non appartenesse a nessuno; una storia ricca di tradizione dove un
tempo la nostra città era all'avanguardia nel settore, tanto che nel
Golfo di Castellammare si calavano quattro tonnare così denominate da
levante verso ponente: tonnara di Magazinazzi gestita dalla famiglia Foderà,
tonnara di Castellammare gestita dalla famiglia Costamante, tonnara di
Scopello in condominio con la tonnarella del Guzzo gestite da vari
amministratori tra i quali si è distinto Giuseppe Vasile per
l'attaccamento alla pesca del tonno ed imprenditore di primo piano per
aver continuato il calo della tonnara di Scopello fino al 1984, la tonnara
del Secca che pur appartenendo al territorio di San Vito i cui
imprenditori erano la famiglia Plaia di Castellammare.
Queste
tonnare erano fonte di ricchezza in quanto occupavano almeno quaranta persone
per ciascuna tonnara per un periodo stagionale di tre mesi e a questi si
deve poi aggiungere la manovalanza artigiana come carpentieri, calafati,
fabbri, trasportatori coloro che si occupavano della commercializzazione
del pescato; le tonnare sono dunque una fonte di ricchezza completa come
industria.
Oggi ci troviamo qui in questa manifestazione "Tonno e
dintorni", un plauso va fatto ad ogni organizzatore di questo
convegno can l'auspicio di buona riuscita che si deve tramutare in fatti
concreti e non solo di articoli sui giornali e parole; ancora oggi
intravedo la fattibilità di realizzo del calo di una tonnara nel Golfo
con una struttura parallela all'organizzazione di allevamento di
tonni che operano nella nostra città perché la legge regionale n°25 del
01/10/1998 prevede finanziamenti specifici nel settore e avendo le idee
chiare dell'ammodernamento della struttura e del metodo di calo della tonnara
come le tonnare della Sardegna si ottiene una riduzione al massimo del
rischio d'investimento. Oltre l'aspetto occupazionale ci si rende conto anche
dell'importanza di riprendere un'attività millenaria interrotta come
quella della tonnara anche per lo sviluppo turistico.