L’antica Drepanon
nasce intorno al suo porto, stretta
tra il mare ed il monte Erice. In
origine era solo un villaggio, poi
divenne una piccola città fortificata,
in cui per secoli vissero pescatori,
commercianti, artigiani di popolazioni
diverse, come gli Elimi, che popolavano
Erice, o come un piccolo gruppo
di Ionici.
Trapani divenne
città commerciale sotto i Fenici
che, dal IX secolo a.C., persa la
loro indipendenza, si stabilirono
nel Mediterraneo occidentale, fondando
Cartagine e trasformando Trapani,
in un importante porto per il controllo
dei vari scali commerciali. In questo
periodo, la città assistette alle
grandi battaglie navali tra Cartaginesi
e Romani, come quella del 249 a.C.
che vide la sconfitta della flotta
romana, o quella delle Egadi del
241 a.C., che permise ai Romani
di occupare Trapani.
Nel 395 la Sicilia,
e Trapani con essa, passò all’Impero
Romano d’Oriente, e da qui sotto
la dominazione degli Arabi, che
a partire dall’827 iniziarono l’occupazione
della Sicilia.
Gli Arabi chiamarono
Trapani Itrabinis, Tarabanis, Trapanesch
e segnarono profondamente la città
con la loro presenza, nell’architettura,
nell’agricoltura, nell’arte, nella
lingua, nella cultura. Venne ampliato
il porto, costruiti nuovi quartieri,
reintrodotta la piccola proprietà.
Gli Arabi introdussero anche nuove
produzioni, costruirono opere di
ingegneria idraulica, rivoluzionarono
le tecniche di pesca e riportarono
il porto ai fasti di un tempo.
Dopo i Normanni,
che stabilirono la religione cattolica
romana, come ufficiale, e le brevi
parentesi sabauda e austriaca, dalla
seconda metà del Settecento iniziò
il periodo del regno borbonico,
che governò la Sicilia fino al 1860.
In questo periodo
i trapanesi si dedicano al commercio
e all’industria. Fiorente è l’attività
marinara, così come le industrie
del sale e le tonnare. La città
diede un importante contributo per
l’unità d’Italia e si confermò come
centro importante nel settore agroalimentare.
Nel ventennio
fascista si assistette ad una leggera
ripresa dell’economia del territorio.
La Seconda Guerra Mondiale però,
segnò profondamente la città, con
la distruzione dell’intero quartiere
di San Pietro, il più antico di
Trapani, e del Teatro Garibaldi,
costruito nel 1849. Ben ventotto
furono le incursioni aeree che la
città subì, collocandola al nono
posto dei capoluoghi di provincia
bombardati.
Il difficile
periodo della ricostruzione portò
la città tra il 1950 ed il 1965
ad una ripresa delle attività industriali
e commerciali.