Correre nel verde VIAGGI E TURISMO: Vacanze e benessere - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


● Viaggi ● Vacanza ● Turismo Luoghi ● Ambasciate all'estero ● Consolati all'estero ● Legge del turismo ENIT Abbazia di Casamari ● Cuba

Italia | Andorra | Australia | Belgio | Cipro | Cuba | Danimarca | Egitto | Francia | Germania | Gran Bretagna | Grecia | Irlanda | Islanda | Liechtenstein | Lussemburgo | Malta | Marocco | Monaco | Nuova Zelanda | Olanda | Portogallo | Russia | Spagna | Sudafrica | Svizzera | Tunisia | Turchia | Ungheria | Yemen |

Correre nel verde

Luoghi da visitare in Italia


 


UNA GITA A … MANTOVA

Mantova vista dall'ingresso di ponte San Giorgio

Ci sono giorni in cui Mantova sembra apparire come nata da una fiaba; sono i giorni in cui la città si mostra ammantata di quella leggera nebbiolina che cancella tutto ciò che l’uomo ha inventato e messo sulle case in godimento della modernità; spariscono le antenne e i ripetitori, rimangono soltanto i tetti neri e lucidi di umidità ed i contorni romantici e vaghi di un posto magico.

Entrando in Mantova da Ponte San Giorgio, la parte nord della città, il lago ti abbraccia e ti circonda con le sue calme acque; il profilo della città è proprio lì, davanti a te, come sospeso su una nuvola e la tua mente, rapita, comincia a vagare nel passato, lontano, di quando Mantova era una meta importante di cultura e di storia.

C’erano i Gonzaga, c’era la cultura del bello, c’era lo sfarzo, c’era tanto romanticismo.

Oggi i ciottoli della strada risuonano al passaggio delle autovetture ma, forse lo stesso suono lo producevano le carrozze ed i carri; è un suono che non disturba più di tanto, in quell’atmosfera ovattata e smorzata.

Il parlare della gente è sommesso come si usa nella "Bassa", tanto cara a Giovannino Guareschi; la gente ha fretta come se in questa città lombarda mancasse il tempo per fare tutto, mentre la vita scorre, forse, più lenta che altrove.

Rio di MantovaScorre lenta come quell’ultimo tratto di "Rio", ancora scoperto, che attraversa la città e nel quale si specchiano le case più vecchie, dove il tempo ha fatto nascere storie semplici e umili che non interessano a nessuno, ma che formano le tradizioni di quella gente.

Gente simpatica, serena, dalla battuta pronta, un po’ guascona nella parlata, ma dalla grande generosità; gente operosa, cordiale, semplice, apparentemente spensierata, con lo sguardo luminoso e ridente, perso nella gioia della vita.

Patria di Virgilio, città ricca di arte e cultura, che ha conosciuto tutte le più alte e nobili qualità del passato, si prospetta avanti a te con gli edifici più rappresentativi dell’attività politica, religiosa e culturale; sembra quasi di vedere le dame e i cortigiani passeggiare romanticamente lungo il porticato che si affaccia sul lago per ammirare l’incanto dell’ambiente naturale: aironi, gabbiani che volano tra il verde delle canne lacustri e l’azzurro dell’acqua; e perché non proprio quella grande Isabella, amante della musica e della poesia, che seppe fare di Mantova un centro di cultura?

Isabella d’Este di Ferrara che, appena sedicenne, sposò il duca di Mantova Francesco Gonzaga e seppe reggere il governo del ducato con mano ferma e con abile diplomazia sia durante la prigionia del marito a Venezia e sia dopo la sua morte.

Quella Isabella che incoraggiò e favorì in ogni modo la formazione culturale ed artistica tanto da porre Mantova al livello delle corti più prestigiose; quella Isabella che amava appartarsi nel suo Studiolo, all’interno del Castello di S. Giorgio, scrigno di opere pittoriche di Mantenga, Lorenzo Costa e Perugino (ora distribuite in vari musei del mondo), nel quale l’eleganza e l’architettura rinascimentale sono uno degli esempi più prestigiosi dell’arte italiana del ‘400.

Era il 1471 quando Andrea Mantenga, su incarico di Ludovico Gonzaga, dava inizio ad uno dei suoi più nobili capolavori di creatività e maturità nel Castello di S. Giorgio: la "Camera Picta" più conosciuta, oggi, come la "Camera degli sposi".

Il vano non è molto grande ed era, probabilmente adibito, a camera di rappresentanza, ma l’estro del Mantenga seppe ricreare effetti ottici particolari tali da aprire prospettive più lontane e a comprendere in un ambiente non eccessivamente ampio, l’intera famiglia Gonzaga, i personaggi che compongono la corte, gli animali, le piante, il paesaggio, i tendaggi in una rappresentazione armoniosa e plastica oltre che molto realistica.

Quei Gonzaga che nel 1328 si sostituirono ai Bonacolsi nel governo della città, ne occuparono le dimore, le ampliarono realizzando così quel Palazzo Ducale che costituì per secoli il simbolo del loro potere politico e della loro grandezza.

In realtà più che di un palazzo si tratta di un insieme di edifici e di spazi in cui il visitatore rimane impressionato dalla vastità e dalla misura della potenza cui giunse la famiglia Gonzaga e di come la cultura e l’arte trovarono, presso tale corte, la culla naturale per esprimersi.

Rigoletto statua a Mantova I segreti e la storia dei Gonzaga ritornano in mente all’interno del Palazzo Ducale, o poco più appresso dove è la casa di Rigoletto, il deforme buffone di corte del duca di Mantova, e più che mai risuonano attinenti le pagine più celebri dell’opera del grande musicista Giuseppe Verdi che ambientò la nota vicenda nella Mantova del secolo XVI: "Questa o quella per me pari sono"; "La donna è mobile"; "Cortigiani vil razza dannata"; "Si, vendetta, tremenda vendetta".

Tutto questo perché la città è testimone di una lunga tradizione culturale in rappresentazioni teatrali, concerti ed opere liriche presentate al Teatro Sociale e al Teatro Bibiena.

Nella seconda metà del 1400, lavora a Mantova Leon Battista Alberti nelle Chiese di Sant’Andrea e San Sebastiano, vi lavora anche Luca Fancelli che, oltre a collaborare con l’Alberti, realizzerà il cortile di S. Giorgio e la Domus Nova.

Per volontà del figlio di Isabella, poi, il duca Federico II, arriva a Mantova anche Giulio Romano e vi realizzerà, a partire dal 1525, quell’opera grandiosa che trasformerà il volto della città: il Palazzo del Te, le Pescherie, il Duomo, e tante altre costruzioni compresa la sua casa.

Il Palazzo del Te, concepito in un primo tempo come una dimora secondaria di modeste dimensioni, per intercessione dello stesso Giulio Romano, si trasformò in un vero e proprio palazzo per testimoniare nuovamente la grandezza e lo splendore della corte gonzaghesca.

L’impianto architettonico si sviluppa in lunghezza, come se si adagiasse in mezzo al verde che lo cinge, fondendosi ed entrando in simbiosi con la natura che lo circonda.

A Palazzo Te, i Gonzaga, predisponevano feste con banchetti talmente ricchi da competere, senza sfigurare, con il banchetto affrescato nella Sala di Psiche, la più famosa tra le sale di quel Palazzo in cui Giulio Romano espresse il meglio della sua arte pittorica.

Mantova non suscita emozioni solo per quello che è stata nel Medioevo e nel Rinascimento, una storia più vicina ai nostri tempi sottolinea il fervore patriottico dei Martiri di Belfiore che con il sacrificio della loro vita hanno onorato la città e l’ hanno riscattata, come tutta la Lombardia, dal dominio austriaco.

E’ proprio al Cippo dei Martiri, inserito nel territorio del Parco del Mincio, che la città incanta per l’ambiente naturale; alcune tappe all’interno del Parco che abbraccia le rive dei tre laghi, il Superiore, quello di Mezzo e l’Inferiore, tra il verde della vegetazione e la sterminata fioritura dei fiori di loto del periodo estivo e, tanto altro ancora, fanno amare Mantova con la sua arte e le sue antiche tradizioni.

Diana Onni

Foto di Lucia Lasagna

 

 
☼ Affari Last Minute: parti in crociera a giugno da 269€ ☼
Volagratis
Estate 2014: prenota al miglior prezzo! Crociere da 269 euro a persona.
Seguici anche su Facebook crocierissime.it
Offerta non retroattiva, con disponibilità limitata, non cumulabile.
Offerte limitate e soggette a disponibilità. I prezzi sono aggiornati alla data odierna e possono subire variazioni.
Prezzi crociera a persona, in cabina doppia, per partenze in date determinate. Tasse/quote d'iscrizione escluse.
Per prezzi aggiornati clicca qui.
Bravonext SA, Vicolo de' Calvi 2 - 6830 Chiasso - Svizzera.
N° d'ordine: CH-501.3.014.881-1 e P.IVA CHE-115.704.228IVA.
Tutti i diritti riservati © 2006 - 2014. Servizi offerti dalle società di Bravofly Rumbo Group o dai Partner di queste.
 

Correre nel verde

Materiale d'archivio