Abitato anticamente da insediamenti di Liguri, Etruschi
e Galli, in seguito alla sconfitta dei sui popoli barbari da parte dei
romani, il territorio dove attualmente sorge Marradi, un tempo era un
luogo fortificato che si affacciava sulla strada che collegava Faenza
e Lucca. La fortificazione serviva da difesa per il riposo dei viaggiatori
e per questo era chiamato "Castello"; attorno si stendevano tutti i
poderi, uno dei quali, posto alla destra del fiume Lamone era chiamato
"Marrato" ossia zappato, e da qui deriverebbe il nome attuale di Marradi.
Per circa due secoli Marradi appartenne ai conti
Guidi, per la maggior parte Ghibellini ma nel 1258 dopo la scomparsa
di Federico II fu posta sotto la protezione Guelfa di Firenze per tornare
poi nuovamente ai conti Guidi, fino al 1312 quando passò sotto il dominio
dei Manfredi di Faenza.
Dopo l’epoca dei medici, Marradi fu proclamata Repubblica
Fiorentina fino all’invasione delle truppe spagnole, che la distrussero
condannandola ad un lungo periodo di degrado e abbandono.
Fu ricostruita grazie a Pietro Leopoldo e oggi grazie
alla ferrovia Ravenna – Firenze è considerato uno dei centri più importanti
dell’Appennino Tosco – Romagnolo.
Nativi di Marrdai, molti illustri personaggi, tra
i quali Anacleto Arancini detto "Bel Amì", librettista di opere e autore
della canzone "Creola", e Dino Campana, uno dei maggiori poeti del Novecento
alla memoria del quale nel 2002 è stato dedicato il film "Un viaggio
chiamato amore", con Stefano Accorsi e Laura Morante.