IL MONACO DI MODUGNO: un suggestivo menhir

IL MONACO DI MODUGNO

Il Monaco di Modugno Foto di Vito Schiavone I menhir, grosse pietre monolitiche, sono tipici monumenti preistorici legati a riti funebri, alla fertilità e alle divinità, facilmente rintracciabili in Inghilterra, Bretagna ed Irlanda e in Italia, principalmente in Puglia, regione ricca di questi reperti monolitici che possono risalire fino al 4000 a.C.

I più famosi sono i Dolmen di Bisceglie, una sorta di sepolcri preistorici. Accanto ai Dolmen troviamo molti esempi di Menhir ed il più suggestivo, per forma e dimensioni, è sicuramente il “Monaco di Modugno” ovvero il Menhir che si incontra proprio lungo il ciglio della Strada Statale n. 98 - al km. 79,455 - che congiunge appunto Modugno a Bitonto, nella provincia di Bari.

Il termine “monaco” significa solitario ed è quindi comune a tutti i menhir, tuttavia la gente di Modugno preferisce la versione secondo cui il termine si riferisce alla strana forma del menhir che sembra avere sembianze umane con un capo e due fori in corrispondenza degli occhi. Risalente a circa 4000 anni fa, è alto 3 metri e 70 cm., alla base è largo 40 cm. ed è infisso nel terreno per almeno 1,5 metri.

Rispetto agli altri menhir, ha una configurazione più complessa. Ciò e dovuto al fatto che col tempo c’è stata una evoluzione antropologica del culto della pietra e pertanto piuttosto che erigere monumenti informi, l’uomo preistorico iniziò a dare a questi menhir una qualche forma umana, dando origine quindi a un tipo di religione decisamente più evoluta rispetto al passato. Si tratta di un monumento religioso vero e proprio, una sorta di divinità cui l’uomo preistorico si rivolgeva. Ed è proprio questa l’impressione che si ha quando lo si nota percorrendo la Statale da Modugno. Si trova lì, come fosse una divinità solitaria imponente nel suo silenzio. Sembra guardare i passanti con rimprovero per quella strada che gli è stata costruita così a ridosso, incurante della sua importanza storica.

Vito Schiavone

Dòlmen

Dal brettone "tavola di pietra".

È una parola coniata dagli archeologi ad indicare monumenti funerari megalitici preistorici.

Assai diffusi in Europa, erano usati forse come tomba collettiva, furono eretti dai tempi del neolitico fino all’Età del Bronzo.

Sono formati da blocchi infissi nel terreno sui quali poggia orizzontalmente un lastrone di pietra.

Ménhir

Dal bretone men hir “pietra lunga”, trattasi di monumento preistorico, appartenente all’età neolitica o del Bronzo, costituito da una grossa pietra di forma più o meno allungata infissa verticalmente nel suolo. Tali pietre, che possono raggiungere anche i 20 metri di lunghezza, recano talvolta scolpiti tratti antropomorfi oppure ornamenti o armi.

Si trovano dislocati sul territorio per lo più isolati o disposti a formare allineamenti o circoli (si pensi alla famosa STONEHENGE) soprattutto nelle Isole Britanniche, in Bretagna e nella Germania centro meridionale. Molti esempi se ne trovano anche in Africa settentrionale, in Palestina, Siria, Corsica, Sardegna e Puglia.

I ménhir sono di difficile interpretazione e datazione perché spesso sono privi di depositi archeologici ad essi riferibili. In Sardegna sono di dimensioni generalmente ridotte a caratterizzati spesso da mammelloni. In Puglia presentano forme squadrate e spesso si ergono nei pressi di tombe megalitiche.

Alcuni studiosi considerano i ménhir come segno di confine dei terreni, all’interno del sistema romano della centuriatio.

Modugno

Centro in provincia di Bari, 9 km a SW del capoluogo, a 79 m. s.l.m. nella conca di Bari. Si estende per circa 32 km quadrati ed ha circa 33.000 abitanti. Le principali attività svolte riguardano la produzione e commercio di olive, ortaggi, frutta e mandorle. Il territorio è inoltre caratterizzato da industrie alimentari, metalmeccaniche e del cemento; di particolare rilievo l’artigianato del ferro battuto e del legno.