CASTRIGNANO DEI
GRECI
Il paese di
Castrignano dei Greci fa parte della provincia di Lecce ed è uno dei nove
Comuni della Grecìa Salentina. Le sue origini non sono ancora state definite
con certezza; secondo alcuni studiosi, il primo nucleo abitativo nasce con
l’arrivo di una colonia di Cretesi seguaci del condottiero Giapige, altri
sostengono che il paese sia nato durante la dominazione greco-bizantina del
Salento; secondo un’altra ipotesi, queste terre furono donate al centurione
romano Castrinius come ricompensa per l’impegno dimostrato in battaglia (nel
487 a. C. La penisola salentina fu conquistata dai Romani).
Il paese conserva
alcuni usi e costumi tipici della Grecìa Salentina, in particolare l’antico
idioma denominato “griko” (una lingua che unisce il greco con le parlate
locali) e l’abitazione greco - salentina (casa a corte plurifamiliare, con
cortile e pozzo comuni, costruita in pietra leccese).
Tra i monumenti
più importanti ricordiamo:
Cripta di S.
Onofrio (prende il nome di un monaco eremita proveniente da un’antica
provincia dell’Egitto, Tebaide). Fu costruita intorno al VI sec. d. C.
dai monaci Basiliani, giunti sin qui per continuare a celebrare il rito
cristiano greco ed adorare le immagini sacre. All’interno della cripta
si trovano l’altare scolpito nella roccia, alcune tombe dette “a
grotticella” con resti di scheletri umani, alcuni silos adibiti a vari
usi, immagini dipinte sulla pietra ricche di colori e raffiguranti
Santi. Sopra la cripta si ergeva anche una chiesa, abbattuta perÚ verso
la fine del 1800.
Chiesa della
Madonna Arcona; è stata edificata nel 1731, presenta un altare costruito
in stile barocco.
Chiesa della
Congregazione dell’Immacolata; è stata costruita nel 1650 in stile
barocco leccese.
Chiesa
Parrocchiale (1878); presenta una struttura a Croce latina, ha sei
cappelle sul braccio più lungo della croce ed una grande cupola che la
sormonta, è costruita in marmo di Carrara, presenta diverse tele del
pittore Altamura.
Castello
Baronale. Verso l’anno 1000 i Greci utilizzarono la fortezza del paese
per respingere le invasioni dei Normanni e dei Longobardi, trasformando
in questo modo l’edificio in un castello con tre torri. Negli anni, il
castello è stato dimora di diversi feudatari (ultimi, in ordine di
tempo, i Baroni della famiglia Gualtieri).
Parco “pozzelle”.
Il luogo presenta un naturale avvallamento utile alla raccolta delle
acque piovane; l’acqua, filtrata dal terreno argilloso, era estratta dai
pozzi scavati nella roccia friabile. Fino alla prima metà del 1900 i
pozzi servivano a soddisfare il fabbisogno idrico della popolazione.
Le
“Masserie”; sono costruzioni rurali adibite ad abitazione di campagna.
Nel corso del XVII queste costruzioni furono trasformate in centri
agricoli. Tra le “masserie” ancora esistenti ricordiamo la Masseria
Pozzelle e la Masseria Scinèon.
“Furneddhi”;
sono costruzioni rurali con muri a secco utilizzate come deposito per
gli utensili agricoli e, in alcuni casi, anche come abitazione.
“Trappeto”;
luoghi usati per la produzione dell’olio. In questi antichi oleifici si
trovano ancora la vasca e le grosse pietre a forma circolare (utilizzate
per separare l’olio dalla pasta d’oliva) e il torchio (usato per
distillare l’olio).
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