Carnevale
di Viareggio 2004 - Carnevale d’Italia e d’Europa
8
– 15 – 22 – 24 - 29
febbraio
La
Magia del Carnevale
Nel Febbraio del 1873, ai tavoli del caffè del
Casinò, tra i giovani bene della Viareggio d’allora sbocciò l’idea
di organizzare una domenica diversa dalle altre, una “domenica di
Carnevale”, in cui far sfilare un corteo di carrozze, per giunta
fiorite, trainate da buoi. Nacque così il Carnevale di Viareggio, evento
spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo.
Sul finire del secolo comparvero i carri trionfali,
costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori e messi
insieme da abili carpentieri e fabbri della nascente industria navale. Su
ogni carro c’erano spazi sufficienti perché potesse salirvi la gioventù,
ansiosa di divertirsi e di divertire, di dialogare con la folla, con la
gente alle finestre e ai balconi, lanciare coriandoli e stelle filanti,
caramelle e confetti. Fin dagli esordi i costruttori dei carri hanno
interpretato il Carnevale nello spirito antico che lo ha generato: una
concessione straordinaria dei governanti al popolo per poter dar sfogo ai
malumori e alle proteste; grazie alle loro qualità artistiche e
umoristiche il fare satira, in modo specifico satira di costume, civile e
politica, è diventata una delle caratteristiche peculiari del Carnevale
di Viareggio.
La prima guerra mondiale sembrò distruggere,
insieme alla bella époque in Europa, anche il Carnevale a Viareggio, che
invece rifiorì addirittura più splendido e grandioso. Nel 1921 riprese
il corso mascherato, i carri mascherati sfilarono sui due meravigliosi
viali a mare, la mitica passeggiata, palcoscenico naturale e grandioso in
cui fu possibile ricercare nuovi effetti scenografici. Le forme dei carri
si espansero, su uno di essi apparve una piccola banda che intonò quello
che diverrà l’inno del nostro Carnevale: “Su la coppa di
champagne”; pochi anni dopo comparvero i movimenti dei mascheroni e si
giunse così allo spettacolo che ogni anno continua ad affascinare una
folla sempre più numerosa.
Nel 1925, per iniziativa di alcuni costruttori, per
realizzare i carri fu introdotta la cartapesta, un materiale costituito
essenzialmente da un preparato di acqua, colla, gesso e carta.
L’introduzione della tecnica della carta a calco rappresentò una
profonda innovazione formale che permise ai costruttori, grazie alle loro
capacità creative, di inventare nuove forme, espandendo e plasmando masse
e volumi molto più grandi rispetto ai carri precedenti. Grazie alla
leggerezza delle forme vuote, il carro è sempre più una struttura
spettacolare semovente, i cui mascheroni si librano nell’aria. La storia
del Carnevale di Viareggio diventa leggenda e i costruttori vengono
decretati, dalla stampa nazionale e internazionale, maghi della
cartapesta.
Nel 1930 Uberto Bonetti, il pittore che ha
illustrato la magia del carnevale con manifesti ufficiali, ideò
Burlamacco, la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio, un
pagliaccio con un puzzle di indumenti sottratti alle maschere italiane
della Commedia dell’Arte. Nel 1931 Burlamacco appare nel manifesto in
compagnia di Ondina, una figurina di bagnante con costume castigato, come
d’uso negli anni trenta, per comunicare che Viareggio era la città del
carnevale e dell’estate. Oggi Burlamacco trova posto tra le maschere
italiane al Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma ed è
esposta al Musée de l’Homme di Parigi.
Durante la seconda guerra mondiale il Carnevale di
Viareggio subì un’altra interruzione ma nel 1946 riprese vigore, sulla
spinta della voglia di tornare a vivere in serenità e allegria dopo le
paure della guerra. Da allora, anno dopo anno, il corso mascherato non ha
più avuto soste.
Fin dall’inizio (1954) la Tv nazionale prima, e
l’Eurovisione (1958) poi, hanno consacrato la grande manifestazione
trasportando ovunque, via etere, Viareggio e il Carnevale.
Il Carnevale di Viareggio ha cercato di adeguarsi
hai tempi, dai carri trainati dai buoi, ai trattori a motore, a macchine
telecomandate nascoste nella struttura del carro. Si sono sperimentati
nuovi materiali, movimenti meccanici sempre più aggiornati ma, nonostante
tutte le innovazioni, la peculiarità del nostro Carnevale è data
dall’originalità di essere ancora un prodotto artigianale, un manufatto
che nasce dalla fantasia e dalla carta, una tradizione che si proietta
verso il futuro.
Circa trenta anni fa il Carnevale ritornò in parte
nelle strade interne della città, nacquero così le feste rionali. Altre
manifestazioni collaterali accompagnano le sfilate dei carri allegorici:
mostre, veglioni in maschera, convegni, rassegne di ogni genere e come non
ricordare che, dal 1949, il Torneo Internazionale giovanile di calcio
porta allo Stadio Comunale di Viareggio società calcistiche e squadre di
tutti i continenti. Viareggio, capitale della bellezza femminile, elegge
ogni anno attraverso un concorso di bellezza Miss Carnevale, la regina del
baccanale che prenderà a braccetto Re Burlamacco e lo accompagnerà in
quest’avventura che ogni anno, per un mese intero, si celebra con feste
diurne e notturne.
Nel 2001 è stata inaugurata la Cittadella del
Carnevale, nuovo simbolo della città di Viareggio, un complesso
progettato dall’architetto Francesco Tomassi destinato a diventare una
grande attrazione. La struttura si presenta all’esterno come una
cittadella turrita di forma ellittica, al suo interno una grande piazza,
teatro delle attività artigianali e artistiche legate alla costruzione e
alle esibizioni dei carri allegorici e non solo. Sono sedici i capannoni
riservati ai costruttori dei carri, disposti intorno alla piazza; è
prevista una “via degli artisti” percorrendo la quale i visitatori
potranno vedere i maghi della cartapesta all’opera e capire come nascono
i grandi carri. Non mancherà inoltre un vero e proprio museo del
Carnevale, realizzato da Folco Quilici, proteso a valorizzare e diffondere
la memoria storica e culturale della manifestazione.
Il Carnevale di Viareggio, Carnevale d’Italia e
d’Europa, compie quest’anno il suo 131° compleanno e cinquant’anni
dalla prima diretta del Carnevale in televisione. Una data storica: 21
febbraio 1954.
Per festeggiare questa importante ricorrenza,
fervono i preparativi per un’edizione ancora più spettacolare della
manifestazione.
L’8 –15 –22 – 24
e 29 febbraio sfileranno sul grande palcoscenico dei viali a mare
dieci costruzioni di prima categoria (le più grandi pesano circa quaranta
tonnellate ciascuna) e cinque di seconda (circa trenta tonnellate
ciascuna); dieci mascherate in gruppo (composte ciascuna da otto elementi
in cartapesta alti circa tre metri), dieci
maschere isolate e alcuni carri rionali.
Tra i temi affrontati dai costruttori torna alla
ribalta la politica nazionale e internazionale, i temi di attualità
legati ai diritti dei cittadini ed
alla libertà di stampa, e quelli legati semplicemente al bisogno di
trasgredire e di divertirsi.
E poi complessi e bande folcloristiche, gruppi di
animazione con le maschere più originali, insomma una festa piena di
allegria e cordialità, il tutto secondo la più pura tradizione del
Carnevale di Viareggio.
L’Ufficio
Stampa
Dott.
Demetrio Brandi
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