FARFA
Il paesino è cinto da antiche mura che proteggono
al loro interno case dai muri corrosi dal trascorrere del tempo.
Farfa fu fondata da Lorenzo Siro giunto in Italia, nel V secolo dalla
Siria appunto, durante le persecuzioni degli eretici Ariani in Oriente.
Una volta raggiunta la valle del Farfa, Siro decise di costruire sulle
rovine di un tempio pagano la prima chiesa. Dopo la sua morte la chiesa
fu però incendiata dai Longobardi, ancora non convertiti al cristianesimo,
ed i monaci sopravvissuti emigrarono nei monasteri sorti nelle vicinanze.
Solo una volta terminate le invasioni barbariche,
nel VII sec. il monastero fu ricostruito grazie all'opera di alcuni
monaci guidati da Tommaso da Morienna.
Alcuni elementi fondamentali, quali la posizione
strategica, gli enormi possedimenti e l'abilità politica di alcuni suoi
abati messa in evidenza dal Governatore di Farfa, l'Abate Sobrio Probatoche,
nel 774, modificarono la linea politica di Farfa, che nel774 si schierò
a favore del Papa e dei Franchi contro i Longobardi, il che contribuì
all’acquisizione di ingenti ricchezze e alla concessione dell’autonomia
da qualsiasi potere civile e religioso.
Nei primi del 900 con il ristabilirsi del potere
imperiale sotto la dinastia degli Ottoni e grazie all'opera degli Abati
Ugo I e Berardo I l'Abbazia tornò ad essere di nuovo un centro di potere.
Durante l'impero di Enrico IV ed Enrico V, l'Abbazia,
essendo schierata dalla loro parte fu coinvolta nella lotta per le investiture
tra il papato e l'impero che si concluse con il già citato Concordato
di Worms nel 1122, che decise la sovranità assoluta del papato sulle
terre della Chiesa. Nel XV secolo l'Abbazia fu affidata ad un cardinale
commendatario, scelto di volta in volta tra i rampolli delle famiglie
patrizie di Roma.
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