CAVA DEI TIRRENI
L'appellativo "de' Tirreni" dato alla città di Cava
si deve all'identificazione, del territorio di Cava con l'etrusca Marcina
citata da Strabone.
Intorno al 1513, cioè quando l’episcopato divenne
autonomo, diversi furono gli avvenimenti che coinvolsero la città, diventata
florida per i traffici commerciali e per l'industriosità dei suoi abitanti,
che eccellevano nella tessitura e nell'arte muraria. Gli architetti
e gli ingegneri cavesi lavorarono alle principali opere pubbliche e
private nel Meridione d'Italia ed oltre. Gradualmente, il centro amministrativo
della città si spostò dal Corpo di Cava, villaggio fortificato nelle
immediate vicinanze della Badia, al Borgo Scacciaventi, detto anche
lo commercio.
Le famiglie più facoltose cominciarono allora ad
edificare al Borgo i loro palazzi, il commerciante e l'artigiano cominciarono
a trovare opportuno costruire un'abitazione sulla bottega, che si arricchiva
del portico avanti, a protezione delle merci; nasceva quindi Il borgo
porticato, una peculiarità della città di Cava.
Nella lotta tra Angioini e Aragonesi, Cava prese
decisamente posizione a favore di questi ultimi, tanto da meritare il
titolo di fedelissima, l'onore di aggiungere al suo stemma la barra
verticale giallorossa dello stemma reale, oltre ad una serie di esenzioni
e privilegi, che agevolarono notevolmente i suoi traffici commerciali.
Dopo un periodo di carestia e di disordini che seguirono la famosa la
pestilenza del 1656, nell’Ottocento una profonda crisi della produzione
tessile messa in ginocchio dall’introduzione delle macchine nella fabbriche
impiantate a Salerno, aggravò la situazione della città già tristemente
provata. A risollevare la popolazione dalla miseria in cui era caduta
fu la coltivazione e la lavorazione del tabacco. Nel Novecento cava
divenne famosa specialmente come luogo e meta di villeggiatura.
Nel 1943 Cava conobbe l'orrore dei bombardamenti,
durante i quali circa seimila civili trovarono rifugio nell'Abbazia
benedettina e si temette per la vita dell'Abate e del Vescovo di Cava,
tratti in arresto dai tedeschi.
Nell'ansia della ricostruzione e per far fronte alle
nuove esigenze abitative, alcune delle caratteristiche del paesaggio
cavese sono andate perdute. Oggi si sta cercando di ritrovare un equilibrio
tra urbanizzazione e ambiente naturale, per tutelare quanto le bellezze
paesaggistiche e riscoprire la vocazione turistica di Cava.
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