Luoghi da visitare all'estero
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DUBLINO
UN TUFFO NELL’ISOLA
VERDE
Senza tema di smentite
possiamo affermare che l’Irlanda, l’isola verde per antonomasia, è uno dei
posti più affascinanti ed intriganti che un viaggiatore possa avere la
fortuna di visitare, anzi di vivere.
I suoi paesaggi
incontaminati affidano la loro bellezza al per sempre senza tempo della
penna di Joyce, che ne descrive i contorni con la maestria di un
cesellatore.
Dublino ne è degno emblema,
città dal fascino misterioso e coinvolgente, come le belle donne che la
popolano.
Pur non essendo molto
grande conoscere alcune informazioni può essere di grande utilità per chi la
visita per la prima volta e non sa come muoversi.
Appena arriviamo, è
consigliabile recarsi al Dublin Tourism Centre in Suffolk St.
nei pressi della centralissima Grafton St., aperto dalle 9.00 alle 17.30 e
dalle 10.30 alle 14.30 nei giorni festivi, e l'Usit Now (19 Aston
Quay), aperto da lunedì a venerdì: 9.00-18.00 (giov. 9.00-20.00),
sabato: 10.00-17.30. Qui troverete informazioni, cartine e guide della
città. Altri punti d’informazione turistica si trovano: all'uscita
dell'aeroporto, presso l'area 9 del chek-in “chiedete subito una cartina
gratuita dei trasporti”; al terminale del porto di Dan Laoghaire,
così facendo saremo sicuri di non trovarci mai in difficoltà, anche se la
gente è estremamente disponibile ad offrire informazioni ed anche il proprio
aiuto.
Sistemati i nostri bagagli,
che abbiamo preparato con cura facendo molta attenzione a variegare
l’abbigliamento, unendo il leggero al pesante, ed esserci muniti di un
comodo k-way, visto che qui il clima si diverte a far le bizze
indipendentemente della stagione in cui ci si trova; decidiamo di tuffarci
immediatamente in uno dei quartieri più affollati e “divertenti”,
a sud dell'Ha'Penny.
Bridge il, Temple
Bar, il quartiere degli artisti... del calibro degli U2! ci
ritroviamo immersi in un fiume di gente che fa del pub-crowling
(saltare da un pub all’altro) il suo divertimento principe, rigorosamente
con una pinta di birra, Guinness ovviamente, ben stretta tra le mani.
Assolutamente affascinante
poi, è il perdersi tra le vie della città; sebbene O'Connell Street
sia la più importante, splendida è Grafton Street, per non parlare
del pittoresco quartiere Georgiano con i portoni di diversi colori.
Le notti dublinesi ti
accolgono a braccia aperte, sottoforma di porta di uno degli 800 pub della
città, che offrono ogni sorta di divertimento ed intrattenimento; provvisti
o meno d’accompagnamento musicale, rappresentano comunque l'ideale punto di
partenza per ogni serata.
Nonostante la legge sia
chiara: i pub devono abbassare la saracinesca alle 23 d'inverno e alle 23.30
d'estate, la polizia di solito è piuttosto tollerante, e se ordinate una
pinta di birra prima dell'orario di chiusura, avrete circa mezz'ora di tempo
per consumarla, anzi per essere più sicuri, controllate le mosse dei clienti
abituali che lasciano il locale solo quando il barman ha abbassato le luci e
ha gridato più volte: "Time please,
ladies and gents!" (E' ora, signore e signori!), oppure: "Have
you no homes to go to?" (Non avete una casa dove andare?).
La vera magia la senti scorrere quando entrando in un pub ti senti
avviluppare dal suono degli strumenti tradizionali dell'Irish folk: come il
flauto (tin whistle), il tamburo (bodhràn) e il violino (fiddle)
che i buskers suonano agli angoli di Grafton Street.
Il dopocena è tutto da
gustare, se vogliamo visitare i locali più chic, dobbiamo tener presente che
qui, i migliori sono dentro i grandi alberghi, come Horseshoe Bar
nello Shelbourne Hotel, o il The Ice Bar, all’interno del
Four Season Hotel, per non sbagliare, facciamo un salto al Cafè En
Seine in Dawson Street, che è sicuramente il fiore all’occhiello
dei locali dublinesi, e per finire in bellezza, la serata va conclusa al
The Kitchen, in East Essex Sreet, locale dalle mille sorprese
tutte da scoprire, e non da raccontare per non togliere il gusto di viverle
in prima persona, basti pensare che il locale è stato voluto e ispirato da
Bono, voce degli U2.
Qui la notte sembra essere
sempre troppo breve, tali e tante sono le possibilità di trascorrerla in
modo spensierato e divertente, quando usciamo, ormai è l’alba, e mentre ci
ritiriamo nel nostro albergo, un po’ l’aria pungente, e un po’ i
meravigliosi colori stampati nel cielo, ci invitano in un afterhour per le
strade della città, passeggiamo lasciandoci cullare, dalla musica
tradizionale irlandese ancora nelle nostre orecchie, e tutto intorno a noi
sembra fermarsi, come se qualcuno volesse mantenere inalterato nel tempo il
fascino di questa città. Come se qualcosa di magico permeasse, ogni singola
pietra, ogni piccolo granello di polvere, e ne rendesse mistico anche il
nome in irlandese della stessa Dublino; Baile Átha Cliath (città sul
guado; pronuncia: Balia Aaa Clia), a questo punto non ci stupiremmo affatto
di veder spuntare da uno degli angoli di queste strade il maghetto Potter e
la sua allegra brigata.
L’atmosfera che si respira
è quella della grande capitale culturale, dove le diverse etnie si
confondono in un unico tutto, il vecchio ed il nuovo si mescolano come i
colori sulla tavolozza di un grande pittore, la cultura ed il divertimento
si abbracciano rendendo unica la loro unione, dando così un sincero
benvenuto al visitatore.
Dublino è tutto questo, e
forse anche di più, calda, accogliente ed euforica.
Trinity College, entrata
Ed è proprio questo
continuo confondersi delle diversità, la caratteristica che rende unico il
soggiorno in questa città, il giusto connubio tra divertimento e cultura,
tra passato e presente, labile equilibrio del quale se ne fa mentore il
Trinity College; che rappresenta il vero cuore pulsante della cultura
irlandese, basti pensare ad i nomi illustri che lo hanno popolato, Oscar
Wilde, George Bernard Shaw, e James Joyce, pietre miliari della cultura che
riesce a superare le barriere del tempo e dello spazio. Oggi è il simbolo
della cultura multietnica, infatti studenti che provengo dalle più disparate
parti del mondo lo popolano e godono delle prestigiose opere conservate
nella Long Room, una sala lunga sessanta metri, parte della splendida
biblioteca, dove su due livelli sono conservati circa due milioni di volumi
e circa 5000 manoscritti, e tra questi il Book of Kelly, gioiello di
valore universale, risalente all’anno 806 d.C. che contiene la versione
latina dei quattro vangeli.
St. Patrick's Cathedral
Usciamo dal Trinity College
con ancora negli occhi la maestosità di questa costruzione, edificata per
diretto volere della regina Elisabetta I, e continuiamo il nostro giro,
rigorosamente a piedi, anche grazie alla splendida giornata che fa da
cornice, arriviamo alla St. Patrick’s Cathedral, la chiesa cristiana
più grande dell’intera Irlanda, conserva al suo interno la pietra celtica
che copriva il pozzo, nel quale San Patrizio battezzava i pagani.
Ma la nostra curiosità ci
spinge a cercare, una vera raffinatezza per i cultori del macabro, ed
infatti grazie ad un gentilissimo passante, che ci delucida a dovere,
riusciamo ad arrivare alla St. Michan’s Church, una volta entrati
siamo veramente colpiti, il posto non ha nulla da invidiare ad un film
dell’horror, infatti è famosa per le bare da cui si intravedono le salme
perfettamente conservate di molti degli eroi della causa irlandese, e questo
grazie all’atmosfera secca che ha preservato intatti sia i capelli che la
pelle.
Non siamo ancora
soddisfatti, e nonostante, in questo caso, la visione non sia stata delle
migliori, continuiamo imperterriti il nostro giro che tocca il Dublin
Castel, all’interno del quale possiamo trovare una delle più grandi
raccolte d’arte islamica in Europa.
Ma la chicca ludica del
nostro giro mattutino è sicuramente il Casino Marino, una costruzione
a dir poco stravagante, e forse la più stravagante dell’intera città,
costruita nel 700 nasce come casa di piacere, ma la vera particolarità è
insita nella sua architettura, che come viene definita da molti, è un
divertissment architettonico pieno d’inganni visivi, trucchi prospettici e
percorsi nascosti.
La notte insonne comincia a
far sentire i suoi effetti, e riusciamo a visitare in fretta il Dublin
Writers Museum, una specie di reliquario dei più importanti nomi della
letteratura irlandese, ma ormai siamo sfatti, e la nostra prossima meta è
l’albergo, dove ci attende il meritato riposo.
Dopo un buon sonno
ristoratore, ci sentiamo pronti per affrontare con maggior calma la città
che ci ospita, cercando di approfondire quanto più possibile la sua
conoscenza, i giorni passano in fretta regalandoci momenti indimenticabili.
Ci accingiamo a ripartire,
ma, con nostra sorpresa la dolcissima ragazza della reception, ci fa notare,
che l’Irlanda non è solo la sua capitale e se vogliamo conoscerla dobbiamo
spingerci un po’ oltre, per la precisione, verso Galway.
Galway panoramica
Con non poca titubanza
saliamo in macchina e ci facciamo coraggio, dobbiamo percorrere circa 300
km, ma non sarebbe un problema, se da queste parti non si ostinassero a
guidare “contromano”, in tutta sincerità il viaggio trascorre tutt’altro che
tranquillo e sereno, anzi, l’ansia è talmente grande che potrebbe essere il
terzo passeggero, la visione del panorama, per fortuna, ci consola e non
poco, distese verdi e paesini che sembrano venir fuori da un dipinto.
Finalmente arriviamo, e
grazie alle indicazioni della nostra amica, ci fiondiamo, alla Galway Bay
Health Farm, un’immensa villa immersa nel verde, qui veniamo accolti nel
migliore dei modi, e messi immediatamente a nostro agio, possiamo godere non
solo di uno spettacolo naturale inimitabile, ma anche delle cure e
attenzioni che la farm ci “offre”…… pagando!.
Superato brillantemente lo
stress del viaggio, ci mettiamo alla scoperta di Galway, e con gran
sorpresa ci accorgiamo che qui il divertimento o meglio il craic,
come lo chiamano da queste parti, è di casa, la musica la fa da padrona, in
ogni angolo c’è almeno un suonatore se non un’orchestrina, i pub
coloratissimi sembrano uscire da una cartolina, e la gente come del resto in
tutta l’Irlanda non solo è estremamente cordiale ma anche molto disponibile.
Connemara: paesaggio
Risaliamo in macchina,
ormai siamo sulla litoranea, Spiddle, a picco sulla baia, vogliamo
arrivare sino al Connemara, la regione più selvaggia dell’intero
paese.
VADEMECUM DEL VIAGGIATORE |
PARTENZE |
Con Aer lingus,
biglietti A/R ondine da € 150 www.aerlingus.ie |
DORMIRE |
A Dublino:
The Morrison Hotel, Lower Ormond Quay Tel. 00353/1/8872400,
camere da circa € 160, oppure l’opzione cheap: Abbey
Court, O’Connell Bridge 29 Bachelors Walk, con camere da circa
€ 30 Tel. 00353/1/8780700. A Galway:
Galway Bay Health of Farm Oranmore, un fine settimana compreso i
trattamenti, circa € 375 Tel 00353/091/790606 |
MANGIARE |
A Dublino:
Gallagher’s Boxty, the Temple Bar, dove puoi degustare la
cucina tipica con una spesa contenuta, circa € 20.
A Galway: McDonagh’s Seafood House, in Quay Street
Galway 22, tutto a base si pesce e la spesa si aggira sui €
15-25 |
MUSEI |
Dublin Writers
Museum, in Parnell Sq. 18 aperto da lun-sab 10.00-17.00;
domenica e festivi 11.00-16.00. Luglio e agosto, 10.00-16.00
www.writersmuseum.com
National Museum of Ireland,
in Kildare St. and Merrion St. orario mar-sab 10.00-17.00 dom
14.00-17.00. www.museum.ie |
DA VISITARE |
Trinity College,
College Green orario della Old Library, giugno-settembre
9.30-16.30; ottobre-maggio, lun-sab 9.30-17.00 dom 12.00-16.30.
St. Patrick’s Catthedral,
Patrick’s Close, St.Michan’s Church,
Church St. Lower.
Dublin Castle,
e per chiudere in bellezza, il Casino Marino, in
Malahide Rh-Howth Rd. Orario febbraio-aprile e novembre dom e
giov 12.00-16.00; maggio e ottobre lun-dom 10.00-17.00;
giugno-setembre lun-dom 10.00-18.00. Ingresso € 2.75 |
VIVERE LA NOTTE |
Qui c’è solo l’imbarazzo della
scelta, quindi indicheremo solamente i locali notturni che restano
aperti da dopo la chiusura dei pub.
Café en Seine,
Eamonn Doran's,
Lillie's Bordello,
PoD,
Pravda,
Ri-Rà,
Temple Theatre,
Whelans |
DA SAPERE |
Ente del Turismo
Irlandese, Tel. 02/48206060 www.irlanda-travel.com. |
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