LISBONA: LA CAPITALE DALLE
MAGICHE ATMOSFERE
"Lisboa", Lisbona, capitale del
Portogallo, la storica "Baia amena" dei Fenici (denominata in
origine "Alis Ubbo", trasformatasi nel 205 a.C. nella romana Olisippo o
Olisippona, da cui Olissibona o Lissibona sotto il primo re portoghese
nel 1147) mantiene a tutt’oggi un fascino molto particolare, al quale
neanche un viaggiatore distratto può restare insensibile.
Nata e sviluppatasi all’ombra di grandi civiltà e di culture che
hanno condizionato la storia, Lisbona ne reca ancora impresse le forme e
mantiene inalterate le complesse suggestioni degli insediamenti di
Romani, Visigoti e Arabi, che l’hanno resa quella di oggi, contribuendo
a regalare un collage unico al mondo, dall’equilibrio sottile ed allo
stesso tempo intoccabile.
Una rilassante passeggiata nei quartieri eleganti, nella squadrata ed
austera Baixa, verso le calme sponde del fiume Tago, ricorda anche
quanto la Natura, oltre all’Uomo, abbia contribuito all’odierno aspetto
della città: il tremendo terremoto del 1755 distrusse infatti gran parte
della capitale portoghese del tempo, lasciando mano libera alla
razionalizzazione architettonica e strutturale del marchese di Pombal.
Fortunatamente gli originari ed intricati dedali di "becos" (vicoli)
si ritrovano ancora nel quartiere orientale e popolare di Alfama,
laddove si può passeggiare semplicemente col naso all’insù, distratti
dai colori della biancheria stesa, che contrastano con un cielo vivace e
limpido.
Uno sguardo attento e globale sulla città, dall’alto di uno dei tanti
"miradouros" (belvedere) evoca l’atmosfera di un elegante salotto in
casa di una nobile famiglia decaduta: un lusso degno di rispetto e di
ammirazione, anche se non del tutto al passo coi tempi, poltrone
bellissima ma dalle tappezzerie un po’ lise, consunte, testimoni del
tempo che passa e di alterne fortune.
La "città bianca" del regista Alain Tanner brilla sotto il sole a
tutte le ore del giorno, regalando diversi colori grazie ai suoi mille "azulejos"
(decorazioni in ceramica, tradizionali dell’arte lusitana), posti sui
palazzi, sulle fontane, sui belvedere.
Da non dimenticare una delle cose più uniche della città, ossia la
sensazione che lascia l’armonico contrasto fra la storica zona distesa
lungo il fiume e quella più interna e recente, sorta con le fattezze
dello sviluppo commerciale ed economico degli ultimi tre secoli: il
tutto si mescola in un armonioso e continuo salto nel tempo che ci
accompagna dal passato dei navigatori e delle grandi scoperte
geografiche al recente sviluppo dell’industria e dell’affarismo.
Impossibile del resto non cogliere le suggestioni che trapelano dalle
"cicatrici storiche" disseminate nella città: per citarne alcune, la
distesa della Mouraria, dove si raggrupparono i Mori dopo la riconquista
della città da parte dei Crociati nel 1147, e la Piazza dei
Restauradores, che riporta ai fasti della liberazione dagli Spagnoli,
avvenuta nel 1640.
Tutte le colline sulle quali si stende la città sono facilmente
godibili a bordo dei pittoreschi "electricos" (tram). Le botteghe di
quartieri come il Bairro Alto e il Chiado testimoniano l’antica
vocazione artistica e letteraria cittadina, mentre il palato e lo
sguardo trovano la loro esaltazione nelle vetrine delle infinite "pastelarias"
(pasticcerie), disseminate ovunque che mostrano i celebri pasticcini
alla crema e cannella.
Nei dintorni di Lisbona, nei giardini del
Palazzo Nazionale di Queluz, paragonato a Versaille,
che è residenza ufficiale per
personalità straniere in visita nel paese ed ospita concerti, mostre e
rievocazioni storiche, vi è situata la famosa
"Escola
Portuguesa de Arte Equestre" dove vengono allevati i meravigliosi
cavalli
lusitani
Insomma, come non consigliare un viaggio a Lisbona? Un’esperienza
alla scoperta delle sue mille caratteristiche che regala le emozioni di
una corsa su un’antica giostra ancora perfettamente funzionante.
Alessandra Giordani
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