AUCKLAND (36° 50’ 40” S / 174° 45’
49” E)
Auckland (Tamaki Makau Rau in lingua maori) è collocata sull’isola
del Nord (Isola Fumante) dove la sua area metropolitana (Greater
Auckland) è suddivisa in vari dipartimenti; il distretto di North
Shore e il distretto di Auckland sono i più importanti.
Precisamente è situata tra il porto di Manukau a sud-ovest e il
Golfo di Hauraki ad est e paesaggi collinari a sud-est e ovest;
sull’istmo posizionato tra i porti di Manukau e Waitemata, si snoda
il nucleo centrale cittadino; per questa sua particolarità portuale,
Auckland è una delle rare città del globo a poter disporre di porti
posizionati su due bacini marittimi disgiunti (Manukau Harbour e
Waitemata Harbour) ed inoltre grazie al suo posizionamento sulle
rotte transpacifiche è il porto più importante della Nuova Zelanda.
La
popolazione, come la restante Nuova Zelanda, è multietnica e
variegata di tradizioni; essenzialmente composta da britannici, tra
le sue fila annovera anche le popolazioni maori e polinesiane e
qualche asiatico; la sua multi etnia è alimentata dai numerosi
immigrati (la media quotidiana è di 14 al giorno) che provenienti
dalle zone più remote del mondo cercano di insediarsi stabilmente.
Questa concentrazione di razze, ha portato molta gente a
considerarsi appartenente a più di una etnia e molti europei,
residenti ad Auckland, a dichiararsi totalmente neozelandesi.
Il
periodo più adatto per visitare la città, è la primavera (metà-fine
dell’estate in Nuova Zelanda) o a Natale (in Nuova Zelanda essendo
agli antipodi, è una stagione molto calda); è circondata da grandi
spiagge, tra cui spiccano St. Helieres Bay e Mission Bay.
Ricca dal punto di vista della flora con piante e fiori, presentano
colline terrazzate dove una volta si ergevano le pa (villaggi
Maori); se ci si inoltra nei dintorni di Auckland, si può scegliere
tra la degustazione di vini nelle aziende vinicole o decidere di
avventurarsi nella foresta pluviale.
Il
suo nome è in onore del governatore generale della compagnia delle
Indie nonché primo lord dell’ammiragliato, George Eden Auckland; la
città deve la sua rilevanza anche alle sue tradizioni velistiche;
infatti è meta di vip e velisti che con le loro imbarcazioni rendono
più ricca la popolarità di Tamaki Makau Rau; Auckland è di fatto
conosciuta anche come la capitale della vela mondiale;
l’importantissima e conosciutissima regata annuale di Auckland, pur
durando solo un giorno è un appuntamento a cui non possono mancare i
più grandi velisti di tutto il mondo.
La sua tradizione velistica, affonda le radici nel suo più antico
popolo, i Maori; la città portuale, conta una stima di circa 70.000
imbarcazioni le quali possono rimanere ormeggiate nell’ Hauraki Gulf
(in lingua Maori Hauraki significa vento del nord).
Tale golfo estende i suoi 4.000 kmq tra la regione dell’Auckland, la
pianura di Hauraki (qui scorrono i fiumi Waihou e Piako) e la
penisola Coromandel; da quest’ultima è delimitata ad est mentre a
nord è protetta dalla Little Barrier Island e dalla Great Barrier
Island; le coste del Golfo di Hauraki, sono una meta ambita da molti
surfisti.
Il
Golfo di Hauraki, deve ai tre canali di Colville (tra la Great
Barrier Island e la penisola Coromandel), Craddock (situato tra la
Little Barrier e la Great Barrier) e Jellicoe (tra la penisola
Northland e la Little Barrier) il suo collegamento con l’Oceano
Pacifico.
Nella parte nord di Auckland, si trova la penisola più grande : la
penisola Whangaparaoa, che termina con l’isola Tiri Tiri Matangi;
mentre nella parte più settentrionale del Golfo di Haurakai, sono
posizionate l’isola Kawau e la penisola Tawharanui.
Il
porto di Waitemata, è chiuso dalle isole Ponui, Waiheke, Tiri tiri
Matangi e Rangitoto nella parte ovest; tramite un istmo non
artificiale, è collegato all’isola di Motutapu; lo stretto di Tamaki
e il canale Rangitoto separano questo gruppo di isole dalla
terraferma; altre isole minori sono : le isole Motukawao, le Browns
Island, Whanganui Island, Pakihi Island, Motuhie Island, Rotoroa
Island, Pakatoa Island.
Nella parte sud del Golfo di Hauraki, possiamo trovare la baia
denominata Firth of Thames ai cui lati si possono scorgere le
colline Hunua; il firh è il corrispettivo di un fiordo norvegese con
la differenza di prendere il nome da una tipica costa scozzese; per
la precisione, non è proprio uguale al firth scozzese per via della
superiorità della sua larghezza.
Nel 2003, per rendere ancora più prestigiosa la Coppa America di
vela, fu costruita una zona per omaggiare questa disciplina
tramandata di generazione in generazione dai Maori; fortemente
voluta da Peter Blake, l’istitutore del team New Zeland, la Viaduct
Harbour (ora conosciuta come American Express Viaduct Harbour) ora
non è altro che uno dei centri più vivi e fiorenti della città
contrariamente allo stato di crisi in cui era piombata negli anni
precedenti alla sua realizzazione; ora, dove prima sorgevano zone
spoglie e povere, il territorio è stato arricchito con la
costruzione di bar, ristoranti, uffici e centri commerciali a
testimonianza della grande capacità di valorizzazione operata dalla
nascita del Viaduct Harbour; quindi si può considerare l’American
Express Viaduct Harbour, come una città contenuta in un’altra città
ovvero uno spirito indipendente e distaccato da Auckland, creato
appositamente per celebrare la Coppa America che orami ha assunto il
ruolo di tempio mondiale della vela.
In
onore della Coppa America e degli estimatori della vela, è stato
dedicato un museo : National Maritime Museum; qui albergano le
testimonianze storiche di questa disciplina orami divenuta
tradizione; tra manufatti, oggetti e mostre che testimoniano anche
la formazione nautica della Nuova Zelanda si pone in rilevanza la
presenza del KZ1, l’imbarcazione che ha permesso ai neozelandesi nel
1995 di soffiare la vittoria della Coppa America dalle mani
dell’imbarcazione americana.
Passeggiando per Auckland, si può rimanere colpiti dalla maestosità
e imponenza dell’Auckland Harbour Bridge, che la collega al
distretto del North Shore.
Ad
Auckland, sorge la meta di tutti i giocatori d’azzardo: Sky City; i
casinò sono gestiti dalla Skycity Entertainment Group, che espande
il suo controllo anche su tutta l’Australasia (Australia, Nuova
Zelanda e le isole asiatiche Papua Nuova Guinea)
Ma
non è solo il ritrovo per il gioco, ma anche la culla del
divertimento, dello shopping, della mondanità; il tutto contornato
da negozi, ristoranti con vista a 360°, effetti scenografici e
tecnologicamente avanzati per offrire ai turisti le maggiori
comodità e innovazioni degli ultimi anni.
Se
siamo in cerca di negozi, cinema o altro, non ci resta che
percorrere la Queen Street o le pittoresche Customs Street e Quay
Street (poste parallelamente al molo) per consumare buonissimi pasti
avendo come visuale imbarcazioni e traghetti.
Se
ciò non riuscisse a saziare la voglia di shopping, allora il
potenziale acquirente potrebbe trovare risposta alle sue esigenze
addentrandosi nell’economico Viktoria Park Market che riesce a
mescolare moda, spettacolo e arte per tutti i palati, sia piccoli
che adulti.
Questo mercato può essere raggiunto percorrendo per circa 20 minuti
la strada in direzione Ovest partendo da Queen Street, trovandovi al
suo interno variegate merci che possono andare dall’abbigliamento
alla ceramica e da oggetti in cuoio all’artigianato; se si è stanchi
per il troppo shopping, si possono alleviare i dolori con massaggi
molto economici o stando seduti ad uno dei tanti punti di ristoro
(bar o caffè) presenti nel Viktoria Park e gustarsi musica dal vivo
nei fine settimana.
Incantevole mercato è anche l’Otara Markets, collocato nel quartiere
polinesiano più importante di Auckland; già dalle prime luci
dell’alba il mercato ospita persone che si godono la magia
dell’atmosfera polinesiana non disdegnando le prelibatezze dell’arte
culinaria del Pacifico del Sud.
Oltre alla musica, ai prodotti ortofrutticoli e agli articoli
d’abbigliamento che si possono trovare sulle bancarelle, l’Otara
Markets è un ottimo posto per concludere buonissimi affari
d’acquisto; infatti qui si possono trovare moltissimi articoli e
oggetti di ogni genere (esempio magliette e gioielli o perfino capi
in lino neozelandese) ad un prezzo bassissimo rispetto al costo che
lo stesso oggetto potrebbe avere nei negozi posizionati nelle vie
più rinomate del centro cittadino.
Altre località per effettuare compere sono Newmarket e Parnell (per
la precisione nei loro sobborghi); infatti Parnell Road è una delle
strade più alla moda e ricca di rinomati negozi di tutta Auckland.
Nei primi giorni del mese di luglio, si tiene annualmente una delle
passerelle più importanti per i Vip di fama mondiale :
l’International Film Festival.
Orgoglio nazionale è il neozelandese Peter Jackson, regista della
trasposizione sul grande schermo del romanzo fantasy di J.R.R.
Tolkien, Il signore degli anelli.
Passeggiando i nostri occhi possono ammirare le costruzioni in puro
stile vittoriano che si ergono a Devenport e specialmente a Renall
St.; quest’ultima è una zona comprendente circa una ventina di
edifici che testimoniano la magnificenza e l’eleganza del primo
periodo coloniale.
Auckland è ricca di costruzioni architettoniche storiche, ancora ben
conservate; tre di queste conservano ancora un arredamento
ottocentesco : la Higwich House (una casa carpenther gothic
posizionata sulla cima di una collina), l’Alberton House in puro
stile coloniale (teatro di alcune scene del film “lezioni di piano”
con Harvey Kietel e Holly Hunter) e l’Welme Cottage.
Caratteristico è il paesaggio offerto dall’ Howick Historical
Village, completamente restaurato per offrire ai turisti una fedele
riproduzione di un complesso di edifici immerso in un villaggio
ottocentesco.
Interessanti da un punto di vista storico-architettonico risultano
essere la Holy Trinità Cathedral , la Kinder House e la Saint Mary
Church (neogotica).
Per rimanere a bocca aperta di fronte ad un suggestivo paesaggio, ci
dovremmo recare sul vulcano spento di One Tree Hill.
Il
One Tree Hill, oggi vastissimo parco, era considerato il luogo
vulcanico più esteso dell’emisfero australe; sul territorio sono
ancora presenti le coltivazioni e le buche che nutrirono circa 5000
maori nell’antichità; John Logan Campbell fu il “capo” europeo di
questa immensa estensione di terra e ora riposa sotto la collina
vulcanica; famosa rimane la sua abitazione, l’Acacia Cottage
considerata la costruzione più antica di tutta Auckand (si trova in
Cornwall Park).
Se
si vuole invece passare una splendida giornata al mare, basta
raggiungere le spiagge di Mission Bay e Kohimarama, e rilassarsi al
sole di Auckland oppure mantenersi in forma con una bella nuotata
rigeneratrice.
Rilevanti da un punto di vista storico sono l’antica dogana (Old
Customer), il vecchio municipio (1911); mentre per gli amanti dello
sport e in particolare del calcio ad Auckland ha sede la squadra di
calcio dell’ Auckland City FC; la squadra fondata nel 2004, può
vantare ne suo palmares, tre campionati (2005, 2006, 2007) e due
champion’s league Oceaniche nel 2006 e 2008/2009.
La
Sky City comprende due casinò, un teatro e soprattutto la Sky Tower
(328 metri) ovvero nell’emisfero meridionale, la torre più alta;
permette una visuale molto ampia (circa 8 Km in ogni direzione); se
non si soffrono repentini sbalzi di velocità, allora si può
“tentare” di giungere al 99° piano in meno di 40 secondi!
All’ultimo piano c’è un particolare ascensore che si muove in
orizzontale costituito da vetri di 3 mm di spessore e nel quale si
può entrare solo in 4 e senza scarpe; senza accorgersene, ci si
trova in un cubo di vetro, sospesi all’altezza di 320 metri e dal
quale si può ammirare Auckland in tutta la sua bellezza.
Per i più temerari, si può sfidare il vuoto con lo Sky Jump; è
simile al Bunjee Jumping ma non uguale; ci si lancia da circa 320
metri di altezza, arrivando a frenare a circa 75 km/h nel vuoto!
Simile, per quanto riguarda le sensazioni che si provano lanciandosi
nel vuoto, è l’Urban Rap Jumping; non ci si lancia dai 300 e più
metri della Sky Tower, ma dai sei piani del Novotel Hotel, piombando
sulla gente.
Ciò è in linea con le possibilità di sperimentare sempre nuovi, e a
volte fuori dalla norma, metodi per divertirsi o raggiungere posti
inarrivabili; se c’è un posto, in Nuova Zelanda si trova il modo e
mezzo per raggiungerlo; poi se il metodo è pericoloso e innovativo,
ancora meglio!
Diciamo che the New Zealand è la Terra Promessa per chi vuole
provare brividi e sensazioni nuove; si può praticare ogni tipo di
sport negli immensi spazi aperti immersi nella natura.
La
città è un organismo pulsante, che si nutre delle emozioni della
gente, dei colori e delle usanze e tradizioni delle manifestazioni
etniche; musiche polinesiane, maori, jazz e asiatiche si fondono in
un crogiolo onomatopeico differente alla radice ma unico nell’unire
popoli di razze diverse; Auckland stessa è il punto d’incontro di
culture diverse e il centro di eventi che aprono le porte anche al
non comune e al provocatorio; un’esempio è l’Hero Festival dedicato
essenzialmente al mondo gay.
Chi è in cerca di emozioni forti come la pesca subacquea di
crostacei o la discesa a corda doppia, si può rivolgere alla
compagnia Potiki Adventures.
I
vulcani fanno parte dell’esistenza di Auckland, come testimoniano i
48 disseminati sul suo territorio in stupendi parchi, tra questi
svetta il Mount Eden con i suoi 196 metri.
In
sintesi, la città è posta in una zona ricca di elementi vulcanici;
questi sono presenti sotto forma di laghi, lagune e isole; lo stato
di attività, anche se i vulcani sono estinti, della zona è di
quiete.
Dannose per i Maori sono state le eruzioni del Rangitoto Island,
specialmente nei confronti della Motutapu Island; il Rangitoto per
via della sua posizione (visibile da ogni punto della città) e
simmetria è diventato il simbolo rappresentativo di Auckland.
Per l’acidità del suolo del Rangitoto, l’isola è disabitata da
qualsiasi forma di vita, fatta eccezione per alcune tipologie di
vegetali adatti a quel tipo di terreno.
Si
potrebbe pensare, che la Nuova Zelanda sia adatta solo per sport
estivi; non è così, perché nel periodo tra giugno e ottobre si ha
una massiccia caduta di neve che riesce ad attrarre in questa terra
numerosi sciatori e amanti degli sport invernali.
Il
clima di Auckland è ben assortito presentando delle estati
umidamente calde (temperature tra i 24° C e i 27° C) e inverni miti;
climaticamente la moderazione delle temperature è influenzata dalla
vicinanza delle coste.
Le
piogge sono frequenti, con circa 1250 millimetri annuali e una sola
nevicata degna di nota, quella del 27 luglio del 1939; nei giorni
invernali, si possono notare ammassamenti di smog dovuti all’uso
costante di mezzi di trasporto da parte degli abitanti
fortunosamente dispersi dall’azione purificatrice della brezza di
mare; queste peculiarità climatiche proclamano Auckland la città più
piovosa della Nuova Zelanda.
Essendo Auckland totalmente circondata da acqua non poteva mancare
un acquario sotto le mentite spoglie di un oceano in miniatura: il
Kelly Tarlton’s Antarctic Encounter & Underwater World.
Insolita è la sua posizione ricavata nelle cisterne d’acqua piovana;
su di un tappeto mobile collocato in una lunga galleria trasparente
circondata totalmente dall’acqua, passante all’interno di queste
cisterne, potremmo osservare ed ammirare le miriadi di tipologie di
specie diverse di pesci; però il pezzo forte dell’acquario è l’Antartict
Encounter o anche il paese dell’inverno eterno che si rifà a
paesaggi e climi non propriamente estivi; qui si può partecipare ad
una gara tra gatti delle nevi ad una temperatura di -7° circondati
da pinguini oppure essere le vittime protagoniste dell’attacco
simulato di un’orca!
Frequentemente visitato è l’Auckland Zoo, il cui pezzo forte
risultano essere gli uccelli presenti nell’aviario e il tatuara, un
preistorico rettile indigeno.
Per appagare il proprio spirito artistico, si può visitare
l’Auckland City Art Gallery posizionata vicino ad Albert Park in un
edificio in puro stile rinascimentale francese; al suo interno si
possono trovare litografie, quadri ed opere artistiche dei più
grandi esponenti neozelandesi tra i quali ricordiamo John Webber e
William Hodges (i quali accompagnarono l’esploratore James Cook
nella sua più importante traversata).
La
spiccata fantasia ed inventiva del popolo neozelandese è
testimoniata dal Museum of Transport and Technology; visitandolo, si
possono trovare molte invenzioni tra cui quelle di Richard Pearse
(il primato del volo conteso con i fratelli Wright ne è la conferma)
Se
ci si reca ad Auckland, non si può non visitare l’Auckland Museum
(Te Papa Whakahiku), culturalmente importantissimo per ogni turista
che vuole approfondire la conoscenza di questo pittoresco popolo.
Il
27 Ottobre 2011, festeggia suoi 160 anni durante i quali ha mostrato
(e continuerà a mostrare negli anni a venire) a milioni di turisti,
i tesori (Maori taonga) più ricchi e affascinanti dell’era Maori.
Edificato nel 1852, successivamente in onore delle vittime della
prima e seconda guerra mondiale fu spostato nel 1929 all’interno
dell’Auckland War Memorial Museum; in questo museo si può assaporare
il profumo della Nuova Zelanda rappresentata qui dai suoi campi più
rappresentativi quali cultura, storia, tradizioni, costumi e natura.
Le
atmosfere tribali e antiche (con rappresentazioni live di gruppi
Maori che si esibiscono nelle haka) si mescolano in perfetta
sinergia a guide informative multimediali e tecnologicamente
avanzate, senza sconvolgere l’equilibrio culturale presente nel
museo.
Ovviamente non possono mancare ristoranti, bar e caffetterie per i
momenti di ristoro; il museo è il contenitore di un’anima radicata
nelle sue primordiali origini che però tende ad evolversi per
diffondere la propria storia intrisa di miti e leggende.
L’unicità dei tesori Maori contenuti in esso, si arricchiscono della
presenza della waka taua (canoa da guerra del 1830 lunga 25 metri ed
intagliata), il modello a grandezza naturale di un moa (antico
uccello che poteva raggiungere i 4 metri di altezza), di collezioni
oceaniche rarissime, di tre costruzioni complete in puro stile
Maori, collezioni botaniche uniche al mondo, applicazioni tecniche
artistiche neozelandesi in Europa, Nuova Zelanda e Asia e infine una
grossa biblioteca contenete testi che testimoniano le più grandi
ricerche del passato.
L’aeroporto Auckland Airport (20 km dal centro), è all’avanguardia e
ricco di ottimi servizi; per il problema del parcheggio, è
consigliabile muoversi o tramite bicicletta o bus pubblici (Airbus e
Super Shuttle le migliori compagnie); per muoversi più liberamente,
usufruendo di tutti i servizi giornalieri (bus, traghetti e treni)
c’è il Discovery Pass.
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